Il Gruppo DR lancia sul mercato europeo la ICH-X K3, un fuoristrada robusto e tecnologico che ricorda nell’aspetto modelli iconici come il Land Rover Defender, ma con un prezzo più accessibile (da 43.500 €).
Prodotta in Cina sulla base del Jetour Traveller e personalizzata in Molise è sviluppata con componentistica di alto livello, la K3 punta a conquistare chi cerca un 4×4 versatile, senza rinunciare al comfort quotidiano.
Tecnica: telaio robusto e trazione intelligente
La ICH-X K3 si distingue per una struttura portante in acciaio ad alta resistenza (75%), progettata per resistere alle sollecitazioni più estreme.
Caratteristiche chiave:
✅ Trazione integrale XWD (BorgWarner): sistema di sesta generazione che passa dall’anteriore al posteriore in 0,1 secondi. ✅ Differenziale elettronico per ottimizzare la coppia in off-road. ✅ Angoli da fuoristrada puro: 22 cm di altezza da terra, 20° (attacco), 18° (dosso), 30° (uscita). ✅ Ausili off-road: telecamere perimetrali, radar per guadi, modalità terreno preimpostate.
Motori: benzina turbo e GPL
Due le opzioni disponibili:
2.0 Turbo benzina – 244 CV / 375 Nm (coppia già a 1.750 giri) + cambio 7 marce doppia frizione.
Versione GPL – 238 CV, impianto installato in Italia (45.500 €).
Prestazioni:
Erogazione pronta (anche in GPL).
Massa contenuta (sotto le 2 tonnellate).
Unico neo: acceleratore un po’ brusco in partenza.
Guida: comoda su strada, aggressiva off-road
La K3 non è solo un fuoristrada: è tarata per l’uso quotidiano, con:
Sterzo diretto e assetto bilanciato (MacPherson anteriore, multilink posteriore).
Doppi vetri per insonorizzazione.
Trazione integrale sempre reattiva (sicurezza su fondi scivolosi).
Dotazione tech:
Infotainment da 16 pollici con CarPlay/Android Auto wireless.
Sedili ventilati, vani refrigerati, porte USB ovunque.
ADAS completi: avviso di ripartenza, frenata automatica, ecc.
Il Mitsubishi Pajero è uno dei fuoristrada più iconici della storia automobilistica, un veicolo che ha lasciato un segno indelebile nel cuore degli appassionati di avventure off-road. Prodotto dal 1982 al 2021, il Pajero ha attraversato quattro generazioni, diventando un simbolo di robustezza, affidabilità e prestazioni fuoristrada. Nonostante il suo ritiro dai listini a causa delle sempre più stringenti normative ecologiche, il Pajero rimane un’icona, amata in tutto il mondo.
Le origini: la prima serie del Mitsubishi Pajero (1982-1991)
Il Pajero fece il suo debutto al Salone dell’Automobile di Tokyo nel 1981, entrando in produzione l’anno successivo. La prima serie, denominata L040, era disponibile in due versioni: una 3 porte con tetto in metallo o tela (canvas top) e una 5 porte station wagon. Con un design semplice ma funzionale, il Pajero si distingueva per il suo telaio a longheroni e traverse, trazione posteriore con inseribile anteriore e riduttore a due rapporti.
Le motorizzazioni includevano un 2.0 litri a benzina, un 2.6 litri a benzina, un 2.3 litri diesel e un 2.5 litri turbodiesel. In Italia, il Pajero arrivò nel 1983 con il motore 2.3 TD, seguito dal più potente 2.5 TD. Nel 1989, Mitsubishi introdusse l’intercooler sul 2.5 TD e aggiornò le sospensioni posteriori, passando dalle balestre ai molloni elicoidali.
La seconda serie (1991-1999): innovazione e prestazioni
La seconda generazione, V20, debuttò nel 1991 con un design completamente rinnovato e dimensioni leggermente aumentate. Disponibile in tre carrozzerie (3 porte metal top, canvas top e 5 porte wagon), questa serie introdusse il rivoluzionario sistema Super Select 4WD, che offriva una trazione integrale avanzata e versatile.
I motori includevano il 2.5 litri turbodiesel intercooler, il 2.8 litri turbodiesel intercooler, il 2.4 litri a benzina e il 3.0 litri V6 a benzina. Nel 1997, un restyling portò ulteriori migliorie, tra cui l’introduzione del motore 3.5 litri V6 GDI da 245 CV, che anticipava le prestazioni della successiva generazione.
La terza serie (1999-2006): comfort e tecnologia
La terza generazione, V60 (passo corto) e V70 (passo lungo), fu lanciata nel 1999 con un design più moderno e dimensioni ulteriormente aumentate. Disponibile in versioni 3 e 5 porte, questa serie si distingueva per il sistema SS4-II, un’evoluzione del Super Select 4WD, e per l’introduzione del motore 3.2 litri DI-D diesel da 160 CV, che divenne il cuore pulsante del Pajero.
Nel 2003, un restyling portò aggiornamenti estetici e l’adozione di sistemi elettronici di controllo della trazione, rendendo il Pajero ancora più sicuro e performante.
La quarta serie (2006-2021): l’ultimo capitolo
La quarta e ultima generazione, V80, debuttò nel 2006 con un design rinnovato e una scocca rinforzata. Disponibile in versioni 3 e 5 porte, questa serie mantenne il motore 3.2 litri DI-D diesel, aggiornato a 200 CV nel 2010, e introdusse il 3.8 litri V6 a benzina da 249 CV.
Nonostante i continui aggiornamenti, il Pajero dovette affrontare le sfide delle normative ecologiche. Nel 2019, Mitsubishi annunciò il ritiro del modello dai mercati giapponese ed europeo, a causa delle norme Euro 6D-Temp. La produzione continuò per altri mercati fino al 2021, quando il Pajero uscì definitivamente di scena, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati.
Il Pajero nelle competizioni: un campione della Dakar
Il Pajero non è stato solo un fuoristrada da strada, ma anche un protagonista delle competizioni. Con il modello Evolution, derivato direttamente dalla versione da gara, Mitsubishi ha dominato il Rally Dakar, vincendo numerose edizioni e dimostrando le capacità fuoristrada del veicolo.
Versione militare: il Mitsubishi Pajero in divisa
Mitsubishi ha anche prodotto una versione militare del Pajero, la Type 73 Jeep, utilizzata dall’esercito giapponese. Dotata di un motore 2.8 litri turbodiesel intercooler, questa versione era pensata per missioni di ricognizione e trasporto, mantenendo molte componenti in comune con il Pajero civile.
Mitsubishi Pajero : un’eredità indelebile
Il Mitsubishi Pajero è stato più di un semplice fuoristrada: è stato un compagno di avventure, un simbolo di libertà e un’icona del design automobilistico. Con le sue quattro generazioni, ha conquistato il mondo, dimostrando di essere un veicolo capace di affrontare qualsiasi terreno con eleganza e potenza.
Anche se le normative ecologiche ne hanno decretato la fine, il Pajero rimane un mito per gli appassionati, un’auto che ha scritto pagine indimenticabili nella storia dell’automobilismo. E chissà, forse un giorno tornerà, magari in versione elettrica, per continuare a regalarci emozioni senza tempo.
Nonostante la collaborazione strategica tra Toyota e Suzuki, che vede la casa giapponese fornire modelli come la RAV4 e la Corolla per i badge engineering di Across e Swace, i due marchi continuano a competere nel segmento dei piccoli fuoristrada. Con l’uscita di scena del Suzuki Jimny dai listini europei, a causa delle sempre più stringenti norme ambientali, Toyota coglie l’occasione per presentare il suo nuovo baby Land Cruiser, un fuoristrada compatto che promette di rivoluzionare il mercato.
Un’icona in formato ridotto
Il nuovo baby Land Cruiser, atteso per la fine del 2025, rappresenta una versione compatta dell’iconico fuoristrada di Toyota. Basato sulla piattaforma IMV 0, il modello si posiziona nel segmento D con una lunghezza di circa 4,5 metri, offrendo un mix perfetto tra versatilità e maneggevolezza.
Il design mantiene il DNA robusto e affidabile del Land Cruiser, ma in un formato più adatto alla vita urbana. Le linee sono squadrate e aggressive, con dettagli che richiamano il modello originale, come la griglia frontale imponente e le protezioni laterali. Nonostante le dimensioni ridotte, il baby Land Cruiser non rinuncia alla sua vocazione fuoristrada, con una trazione integrale di serie e una gamma di motorizzazioni che include opzioni benzina, diesel e una possibile versione elettrica.
Una risposta al vuoto lasciato dal Jimny
Con un prezzo stimato intorno ai 25.000 euro, il baby Land Cruiser si propone come un’alternativa accessibile e competitiva nel segmento dei fuoristrada compatti. La scelta di utilizzare una piattaforma diversa dalla GA-F ha permesso a Toyota di mantenere i costi contenuti senza compromettere gli elevati standard qualitativi del marchio.
La scomparsa del Suzuki Jimny dai listini europei, a causa delle normative ambientali sempre più severe, ha lasciato un vuoto nel mercato che il baby Land Cruiser potrebbe riempire. Con le sue dimensioni compatte e le prestazioni fuoristrada, il nuovo modello di Toyota si rivolge a chi cerca un’auto versatile, capace di affrontare sia la città che i terreni più impervi.
Tecnologia e sostenibilità
Il baby Land Cruiser non è solo un’erede in miniatura del modello originale, ma anche un’auto moderna e tecnologicamente avanzata. L’abitacolo è progettato per offrire comfort e praticità, con materiali di alta qualità e un sistema di infotainment all’avanguardia. La possibile versione elettrica, inoltre, rappresenta un passo verso un futuro più sostenibile, senza rinunciare alla vocazione avventuriera del Land Cruiser.
Arrivo previsto nel 2026
La commercializzazione del baby Land Cruiser è prevista per l’inizio del 2026, anche se la disponibilità sul mercato europeo non è ancora stata confermata. Questo modello rappresenta la risposta di Toyota alla crescente domanda di SUV compatti, combinando l’eredità del Land Cruiser con dimensioni più gestibili e tecnologie innovative.
Con il lancio del baby Land Cruiser, Toyota dimostra ancora una volta la sua capacità di evolversi per soddisfare le esigenze di un pubblico più ampio, mantenendo intatti i valori che hanno reso il marchio un punto di riferimento nel mondo dei fuoristrada.
E voi, cosa ne pensate? Il baby Land Cruiser potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento per gli amanti dei fuoristrada compatti, o il Jimny rimarrà insostituibile nel cuore degli appassionati?