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  • CFMoto: l’ascesa del produttore cinese nel mondo delle due ruote

    CFMoto: l’ascesa del produttore cinese nel mondo delle due ruote

    CFMoto (Chunfeng Power) è uno dei produttori motociclistici cinesi più dinamici e innovativi, con una presenza sempre più significativa a livello globale. Fondata nel 1989 a Hangzhou, in Cina, l’azienda ha iniziato producendo motori per veicoli leggeri, per poi espandersi nella produzione di motocicli, quad e side-by-side. Oggi, CFMoto è riconosciuta per la sua gamma di modelli moderni, accessibili e tecnologicamente avanzati, oltre che per il suo impegno nel motorsport, con partecipazioni in Moto2 e Moto3.

    Cenni storici: dalle origini alla crescita globale

    CFMoto è nata come azienda specializzata nella produzione di motori per veicoli leggeri, ma già nei primi anni 2000 ha iniziato a diversificare la sua offerta, entrando nel mercato delle motociclette e dei veicoli off-road. Grazie a una combinazione di design accattivante, tecnologia avanzata e prezzi competitivi, CFMoto ha rapidamente conquistato quote di mercato in Asia, Europa e Nord America.

    Uno dei punti di forza dell’azienda è stata la capacità di collaborare con partner internazionali. Nel 2013, CFMoto ha stretto un accordo con KTM, diventando il produttore ufficiale dei modelli KTM per il mercato cinese. Questa partnership ha permesso a CFMoto di accedere a tecnologie avanzate e di migliorare la qualità dei suoi prodotti.

    La gamma attuale: moto, quad e side-by-side

    CFMoto offre una gamma di prodotti che spazia dalle motociclette stradali ai veicoli off-road, con un’attenzione particolare al design e alla tecnologia. Ecco alcuni dei modelli più significativi attualmente in produzione:

    Motociclette stradali

    • CFMoto SR-S: una sportiva compatta e accessibile, ideale per i giovani rider. Disponibile in cilindata di 450 e 675cc.
    • CFMoto NK: una naked bike perfetta per chi cerca un’esperienza di guida dinamica e confortevole. disponibile in configurazione da 125, 300, 450 e 800 cc
    • CFMoto 700CL-X: una moderna neo-retro con motore bicilindrico da 693 cc, che unisce stile vintage e tecnologia avanzata. Disponibile anche in versione da 300cc.
    • CFMoto 800MT: un’avventuriera di fascia alta, con motore bicilindrico da 799 cc, ideale per viaggi lunghi e fuoristrada leggero. La multi terrain ha anche delle sorelle minori con cilindrata di 700 e 450cc.

    Motociclette da turismo

    • CFMoto 650GT: una tourer sportiva basata sulla 650NK, con un design più elegante e una posizione di guida comoda per i viaggi.

    Quad e side-by-side

    • CFMoto ZForce: una gamma di side-by-side progettati per l’off-road, con motori potenti e sospensioni di alta qualità.
    • CFMoto CForce: quad versatili, adatti sia per il lavoro che per il divertimento off-road.

    L’impegno nel motorsport: Moto2 e Moto3

    CFMoto ha dimostrato di credere nello sviluppo tecnologico attraverso la competizione. Nel 2022, l’azienda ha fatto il suo ingresso nel campionato mondiale di motociclismo, entrando in Moto3 . Nel 2023, CFMoto ha ampliato il suo impegno, entrando anche nella classe Moto2 dove attualmente collabora con il team Aspar.

    Queste partecipazioni non solo aumentano la visibilità del marchio a livello globale, ma permettono a CFMoto di testare e sviluppare tecnologie che verranno poi integrate nei modelli di serie.

    Innovazione e sostenibilità

    CFMoto sta investendo anche nella mobilità elettrica, con l’obiettivo di lanciare modelli a zero emissioni nei prossimi anni. L’azienda ha già presentato alcuni prototipi di moto elettriche, dimostrando di voler essere al passo con le tendenze del mercato e le esigenze ambientali.

    Conclusioni: un futuro promettente

    CFMoto rappresenta una delle realtà più interessanti nel panorama motociclistico globale. Con una gamma di prodotti sempre più ampia e tecnologicamente avanzata, un impegno crescente nel motorsport e una visione orientata al futuro, l’azienda cinese è pronta a conquistare nuovi mercati e a competere con i grandi nomi del settore.

    Che si tratti di una sportiva compatta, di un’avventuriera di fascia alta o di un side-by-side per l’off-road, CFMoto offre soluzioni per ogni tipo di rider, mantenendo un rapporto qualità-prezzo molto competitivo. Con il suo spirito innovativo e la sua ambizione, CFMoto è destinata a diventare un protagonista sempre più importante nel mondo delle due ruote.

  • Chiude il Centro Ricerche MV Agusta a San Marino, la crisi KTM colpisce anche l’eccellenza italiana

    Chiude il Centro Ricerche MV Agusta a San Marino, la crisi KTM colpisce anche l’eccellenza italiana

    La notizia della chiusura del Centro Ricerche Castiglioni (CRC) di San Marino ha scosso il mondo delle due ruote, segnando la fine di un’epoca per uno dei centri di ricerca più iconici nel panorama motociclistico internazionale. Fondato nel 1993, il CRC è stato il cuore pulsante dell’innovazione tecnologica e del design per marchi come Cagiva, Ducati e, soprattutto, MV Agusta. Tuttavia, la decisione di chiudere la sede sammarinese e trasferire le attività a Varese è stata dettata dalla necessità di razionalizzare i costi e ottimizzare le risorse, un segnale tangibile delle difficoltà che stanno attraversando alcuni colossi del settore, tra cui KTM, ex controllante di MV Agusta che ha da poco ceduto le quote del costruttore italiano come una delle mosse per evitare il fallimento.

    Un’eredità gloriosa

    Il CRC nasceva dall’intuizione di Claudio Castiglioni e Massimo Tamburini, due pilastri del motociclismo italiano. Dopo l’esperienza nel Centro Operativo Rimini (COR), dove furono sviluppati modelli leggendari come la Cagiva Freccia e le Ducati da competizione, il CRC di San Marino divenne il laboratorio di idee che ha dato vita a icone come la MV Agusta F4 e la Brutale. Qui, tra l’altro, fu ultimata la mitica Ducati 916, una moto che ha rivoluzionato il concetto di sportività su due ruote.

    Per oltre tre decenni, il CRC ha rappresentato l’eccellenza del design e dell’ingegneria motociclistica, superando crisi finanziarie, cambi di proprietà e sfide industriali. Oggi, però, la decisione di trasferire le attività a Varese, integrandole con il Centro Stile di Schiranna, segna un nuovo capitolo. Metà dei 20 dipendenti del CRC verranno ricollocati nella sede varesina, mantenendo viva l’eredità del centro, ma tagliando i fili con la propria storia.

    La crisi di KTM e il suo impatto

    La chiusura del CRC non può essere letta senza considerare il contesto più ampio della crisi finanziaria che ha colpito KTM, l’azienda austriaca che deteneva il controllo di MV Agusta fino a poco tempo fa. KTM, nota per le sue moto tecnologiche e adrenaliniche, si è trovata costretta a fare i conti con un debito di quasi 2 miliardi di euro, un buco finanziario che ha portato a drastiche misure di razionalizzazione.

    Per evitare il fallimento, KTM ha presentato un piano di ristrutturazione del debito, approvato dai creditori, che prevede il pagamento del 30% del debito (circa 548 milioni di euro) entro il 2025 e la ricerca di nuovi investitori per coprire ulteriori 800 milioni di euro. In questo scenario, la decisione di tagliare i ponti con MV Agusta appare come una mossa necessaria, ma dolorosa, per fare quadrare i conti.

    MV Agusta guarda al futuro

    Nonostante le difficoltà, MV Agusta sembra pronta a voltare pagina. Con il riacquisto del pieno controllo da parte di Art of Mobility S.A., società della famiglia Sardarov, che in precedenza la avevano venduta al colosso austriaco, la casa di Schiranna ha riaffermato la sua indipendenza e la volontà di continuare a crescere. Negli ultimi due anni, MV Agusta ha registrato una crescita significativa, con vendite in aumento del 116% nel 2024 rispetto all’anno precedente.

    Il trasferimento delle attività del CRC a Varese rappresenta secondo la proprietá un’opportunità per integrare design e produzione, mantenendo viva la tradizione innovativa del marchio. Timur Sardarov, CEO di Art of Mobility S.A., ha sottolineato l’importanza di questa nuova fase, definendola un momento di orgoglio e rinnovato impegno per l’eccellenza italiana, anche se é chiaro che sia una mossa per permettere di far quadrare i conti visto il mancato appoggio del gigante austriaco.

    La chiusura del CRC di San Marino è un evento che segna la fine di un’epoca, ma non la fine di un’eredità. L’eccellenza del design e dell’ingegneria motociclistica italiana continuerà a vivere a Varese, dove MV Agusta sta già scrivendo il prossimo capitolo della sua storia. Nel frattempo, la crisi di KTM ci ricorda quanto sia fragile l’equilibrio tra innovazione e sostenibilità finanziaria nel settore delle due ruote.

    Il futuro di MV Agusta, però, sembra promettente. Con una gestione rinnovata e una visione chiara, il marchio italiano ha tutte le carte in regola per continuare a stupire gli appassionati di moto in tutto il mondo. E mentre il CRC di San Marino chiude i battenti, il cuore della moto sportiva made in Italy continua a battere, forte e determinato.