A partire dal 1° ottobre 2025, scatteranno nuovi divieti di circolazione per le auto diesel Euro 5 in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. La misura, che riguarderà i comuni sopra i 30.000 abitanti, sarà attiva dal lunedì al venerdì (8:30-18:30) e resterà in vigore fino al 15 aprile 2026, per poi ripetersi ogni anno a partire da settembre.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sulle nuove limitazioni, le sanzioni previste e le alternative per i proprietari di veicoli diesel.

Dove e quando scattano i divieti?
Zone interessate:
- Bacino Padano: Comuni >30.000 abitanti in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna.
- Roma: Dal 1° novembre 2025, stop nella ZTL Fascia Verde (salvo proroghe).
- Firenze: Divieto nel centro storico (P.zza Beccaria – P.zza Libertà) lun-ven (8:30-18:30).
Periodo di attivazione:
- Dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026 (poi rinnovo annuale da settembre).

Quante auto saranno coinvolte?
Solo in Piemonte, lo stop riguarderà 250.000 veicoli (l’8% del parco circolante). A livello nazionale, si stima che oltre 2 milioni di auto Euro 5 dovranno adeguarsi.
Perché proprio i diesel Euro 5?
- Inquinano più dei modelli Euro 6 (limiti NOx e PM più permissivi).
- Responsabili del 20% delle emissioni inquinanti nelle città.
Sanzioni ed eccezioni
Multe per chi trasgredisce:
- €168 per la prima infrazione.
- Sospensione patente (15-30 giorni) in caso di recidiva.
Possibili deroghe:
✅ Sistema Move-In: Scatola nera che conta i km percorsi (massimo 9.000 km/anno nelle zone a traffico limitato).
✅ Auto sostitutive: Incentivi per rottamazione e acquisto di elettriche/ibride.

Cosa possono fare i proprietari di diesel Euro 5?
- Valutare la rottamazione (alcune regioni offrono bonus per auto meno inquinanti).
- Installare Move-In (se disponibile).
- Usare mezzi alternativi (mezzi pubblici, car sharing, bici).
- Verificare le esenzioni (es. veicoli commerciali, residenti con particolari deroghe).
Critiche e proteste
Mentre le istituzioni giustificano il provvedimento con l’emergenza smog, molti cittadini protestano:
- «Mancano alternative valide»: Trasporto pubblico spesso insufficiente.
- «Troppo poco tempo per adeguarsi»: Il passaggio a Euro 6/elettrico ha costi elevati.
- «Servono più incentivi»: Le agevolazioni attuali non bastano.
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