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  • La Peugeot 308 si fa il trucco per il 2026: nuovi motori ibridi e design frontale a partire da 33.000 Euro

    La Peugeot 308 si fa il trucco per il 2026: nuovi motori ibridi e design frontale a partire da 33.000 Euro

    La Peugeot 308 restyling aggiorna il design, affina la gamma ibrida e migliora leggermente la tecnologia di bordo, lasciando però intatta la base tecnica della terza generazione lanciata nel 2021. Resta disponibile anche come station wagon SW, con un sovrapprezzo di circa 1.000 euro rispetto alla berlina cinque porte.

    Design esterno più grintoso

    Nel frontale spariscono quasi del tutto le cromature, sostituite da una grande mascherina in tinta carrozzeria con trama più aperta al centro e più fitta ai lati, in linea con il nuovo family feeling Peugeot. I fari sono stati ribassati e sopra compaiono tre listelli a LED per lato che fungono da luci diurne e indicatori di direzione, mentre sulle versioni GT debutta il logo del Leone illuminato incorniciato da sottili elementi luminosi. Profilo laterale e coda restano sostanzialmente invariati, con retronebbia e luce di retromarcia collocati in basso nel paraurti, soluzione scenografica ma esposta a piccoli urti nelle manovre.

    Interni, multimedialità e abitabilità

    All’interno le novità si concentrano sulla grafica del cruscotto digitale rialzato da 10”, sempre ben leggibile ma visibile al meglio solo abbassando parecchio il piccolo volante tipico dell’i-Cockpit. La plancia resta uno dei punti forti della 308, con plastiche morbide e assemblaggi curati, mentre il sistema multimediale da 10” con connettività wireless Android Auto/Apple CarPlay continua a essere completo ma non tra i più intuitivi nei menu. La piastra di ricarica wireless è offerta su allestimenti alti tramite un pacchetto che include tetto panoramico apribile e impianto audio Focal, dal costo intorno ai 1.700 euro, il che può pesare sul preventivo finale. In compenso, l’abitabilità è buona: in quattro si viaggia comodi, il quinto ha sufficiente spazio per i piedi e il bagagliaio offre 412 litri che diventano oltre 1.300 abbattendo il divano, con soglia di carico a circa 72 cm da terra.

    Gamma motori: mild hybrid, plug-in ed elettrica

    La gamma resta articolata su più tecnologie: il cuore dell’offerta è il nuovo 1.2 Hybrid 145 CV mild hybrid a 48V con tre cilindri turbo e motore elettrico integrato nel cambio e-DCS6 a doppia frizione, pensato per abbattere consumi ed emissioni senza rinunciare alla fluidità di marcia. Al vertice c’è il 1.6 plug-in hybrid da 195 CV complessivi, capace di viaggiare per diverse decine di chilometri in elettrico, mentre la e‑308 a batteria da 156 CV ora dichiara fino a 450 km di autonomia WLTP grazie a un pacchetto batteria da circa 58 kWh. Nei primi mesi del 2026 tornerà inoltre in listino il turbodiesel 1.5 BlueHDi da 130–131 CV, pensato per chi macina tanti chilometri in autostrada.

    Su strada: piacere di guida e comfort

    La 308 1.2 Hybrid GT si conferma agile e precisa tra le curve grazie allo sterzo diretto e alla taratura dell’assetto, che privilegia la tenuta di strada e la sensazione di sicurezza. Le sospensioni però risultano un po’ rigide sulle buche, soprattutto con i cerchi da 18”, riducendo leggermente il comfort sulle strade rovinate. Il tre cilindri turbo da 145 CV è apprezzabile per silenziosità e gestione del cambio e-DCS6, ma ai bassi regimi non brilla per prontezza e gli 8,8 s dichiarati nello 0‑100 km/h potrebbero essere ottimistici; in compenso, i consumi reali restano facilmente sopra i 15 km/l a fronte di un dato WLTP intorno ai 20 km/l. L’impianto frenante con dischi autoventilati all’anteriore è potente e ben modulabile, supportato da un pacchetto ADAS che include cruise control adattativo, frenata automatica e vari assistenti di corsia, con la guida semiautonoma e le telecamere a 360° offerte in un pacchetto opzionale.

    Prezzi, allestimenti e inquadramento nel segmento

    Il prezzo di listino della Peugeot 308 1.2 Hybrid GT è di circa 38.000 euro, in linea con le rivali di segmento C a pari dotazione. La gamma parte dall’allestimento Style, già completo di climatizzatore bizona e retrovisori ripiegabili elettricamente, sale alla Business con retrocamera e qualche contenuto in più, e arriva alle GT che aggiungono cerchi da 18”, keyless, sensori perimetrali e dettagli estetici dedicati. La versione SW costa circa 1.000 euro in più a parità di motore e allestimento, offrendo maggiore capacità di carico per chi cerca una wagon familiare senza rinunciare al design affilato della berlina. A quattro anni dal debutto della terza generazione, questo restyling conferma la 308 come una delle compatte più curate per stile e finiture, pur lasciando qualche compromesso su comfort sullo sconnesso e logica del sistema infotainment.

  • Suzuki 2026: Aggiornamenti Vitara, S-Cross e Swift Hybrid con Automatico e Tetto Panoramico

    Suzuki 2026: Aggiornamenti Vitara, S-Cross e Swift Hybrid con Automatico e Tetto Panoramico

    Suzuki introduce per il 2026 versioni ibride leggere 1.4 da 110 CV con cambio automatico negli allestimenti top Starview su Vitara e S-Cross, disponibili con trazione anteriore o integrale AllGrip Select.

    Queste crossover, costruite sulla stessa piattaforma, aggiungono tetto apribile panoramico in vetro, palette al volante e cruise control adattivo Stop&Go rispetto alle dotazioni Top e Top+.

    Restano disponibili anche i motori full hybrid 1.5 da 114 CV, con pacchetti ADAS di serie come frenata automatica d’emergenza, mantenimento corsia, monitoraggio angolo cieco e riconoscimento segnaletica.

    Prezzi di listino per Starview AT: Vitara a 31.600 euro (34.600 4WD), S-Cross a 30.090 euro (36.090 4WD).

    Aggiornamenti sulla Swift Hybrid

    La Swift Hybrid 1.2 mild hybrid da 83 CV si allinea all’omologazione Euro 6 E-bis e introduce avvisi più discreti per l’Intelligent Speed Assist (ISA), con volume ridotto di 10 dB e pulsante di disattivazione rapido sulla plancia.

    Unica citycar con opzione trazione integrale AllGrip, offre una gamma che spazia dalla base Waku alla Top 4WD con prezzi a partire da 20.900 euro.

    Breve storia dei modelli iconici

    La Suzuki Vitara nasce negli anni ’80 come pioniere dei SUV compatti, evolvendosi in ibrida dal 2015 per efficienza urbana e off-road.

    La S-Cross, introdotta nel 2013 come SX4 seconda generazione, combina stile crossover con tecnologia 4×4 AllGrip, ereditando la tradizione fuoristradistica Suzuki dal Jimny del 1970.

    La Swift, lanciata nel 1983 come Cultus e in Italia dal 1990 con la GTi sportiva, celebra 40 anni di utilitarie agili, con versioni Sport turbo e mild hybrid dal 2017.

    Queste evoluzioni confermano l’impegno Suzuki per ibridazione accessibile e sicurezza avanzata, rendendo i modelli competitivi nel 2026.

  • Kia Seltos 2026: Il SUV compatto sbarca in Europa con design spigoloso e tecnologia ibrida avanzata

    Kia Seltos 2026: Il SUV compatto sbarca in Europa con design spigoloso e tecnologia ibrida avanzata

    Kia Seltos: debutto europeo della seconda generazione

    Dopo il successo globale dal 2019, la Kia Seltos si prepara a sbarcare per la prima volta in Europa con la sua seconda generazione, annunciata per il 2026. Il SUV compatto, lungo circa 4,40 metri, si inserisce idealmente tra la Stonic, la XCeed e la Sportage per colmare un segmento di mercato molto dinamico.

    La presentazione ufficiale è fissata per il 10 dicembre 2025, con un lancio commerciale europeo previsto per il 2026.

    Design moderno e linea spigolosa

    La nuova Kia Seltos adotta il linguaggio stilistico “Opposites United” tipico dei modelli elettrici e recenti progetti Kia, con proporzioni compatte, superfici funzionali e linee più squadrate che accentuano l’aggressività e la robustezza.

    Il frontale si distingue per una firma luminosa a stella “Star Map”, mentre il posteriore presenta luci orizzontali e verticali integrate che enfatizzano la larghezza, accompagnate da maniglie incassate per un profilo aerodinamico più armonico.

    Le versioni X-Line e GT-Line offriranno design esterno e interni personalizzati per soddisfare diverse preferenze estetiche.

    Motorizzazioni ibride e tecnologia all’avanguardia

    Pur non ancora ufficiali, è atteso che la Kia Seltos europea monti motori benzina 1.6 T-GDi da 150 o 180 CV, probabilmente in versione mild o full hybrid, in linea con la strategia di elettrificazione del marchio.

    Tra le novità più interessanti la possibile introduzione della trazione integrale “e-AWD” elettrica, che attiva le ruote posteriori tramite motore elettrico quando necessario, mantenendo bassi consumi senza rinunciare a prestazioni e sicurezza.

    Queste tecnologie posizioneranno la Seltos come un concorrente moderno e versatile nel segmento B-SUV.

    Posizionamento e prospettive di mercato

    Con un prezzo atteso intorno ai 25-30.000 euro e dimensioni simili alla XCeed, la Kia Seltos punta a diventare una delle proposte più interessanti e competitive nei SUV compatti europei, offrendo spazio interno ampliato, buona dotazione tecnologica e un design distintivo.

    La produzione inizierà in Corea del Sud ad agosto 2026, con il debutto europeo probabilmente entro il 2027, allineando il modello ai mercati globali.

    Questa prima versione europea della Kia Seltos rappresenta un passo importante per Kia nel rafforzare la sua offerta nei SUV, con un mix di stile, tecnologia e motorizzazioni pulite che risponde alle esigenze dei guidatori moderni in Europa.

  • Nuova Fiat 500 Hybrid 2026:  da Mirafiori arriva la versione termica con il cuore della  Panda

    Nuova Fiat 500 Hybrid 2026: da Mirafiori arriva la versione termica con il cuore della Panda

    La Fiat 500 diventa finalmente ibrida, per venire incontro alle richieste dei consumatori poco propensi a muoversi in elettrico, e seppure in ritardo, visto che se ne parlava da tempo nonostante la scelta di proporla esclusivamente elettrica, ora la versione ibrida è prodotta a Mirafiori accanto alla 500 elettrica.

    Viene introdotta infatti una versione mild hybrid termica sulla stessa scocca della versione elettrica, equipaggiata con il motore FireFly 1.0 a tre cilindri da 65 CV della Panda e cambio manuale a 6 marce.


    Più grande del modello 2007 (3,63 m lunghezza), sostituisce l’iconica 500 ibrida uscente con omologazione Euro 6 bis e vantaggi ZTL, ma pesa 990 kg per via della struttura pensata per l’ elettrico: se è vero che rinuncia a 300kg di batterie, pesa comunque 100 kg in più del vecchio modello termico prodotto in Polonia e offre prestazioni un po troppo tranquille, grazie al motore tri cilindrico da soli 65 cavalli che ne fanno, nella versione cabrio, la vettura a listino con l’accellerazione 0-100 più lenta sul mercato.


    Con questi presupposti, e senza un motore adeguato come il precedente 1.4 sportivo, potremmo dimenticarci una versione Abarth o comunque pepata.
    E anche il comfort soffre l’adozione del solo cambio manuale, che ha richiesto una riprogettazione degli interni rispetto alla elettrica per fare spazio alla leva del cambio, che visti i listini sarebbe potuto essere offerto di serie, come per la elettrica.

    Design e Dimensioni: Evoluzione della 500e

    Esternamente fedele alla 500 elettrica, la Hybrid nella sua versione di lancio si distingue per mascherina aperta, terminale di scarico e logo “500 Torino” con Mole Antonelliana sulle fiancate. Disponibile in 3 porte, Cabrio o 3+1 (dal 2026), colori esclusivi come Yellow Gold e Ocean Green.
    Il bagagliaio è da 183 litri invariato rispetto all’elettrica, ma l’abitacolo è più spazioso rispetto alla versione precedente, grazie a passo di 2,32 m.

    • Larghezza: 1,68 m.
    • Altezza: 1,53 m.
    • Allestimenti: Pop, Torino, Icon, LaPrima.

    Interni Moderni e Dotazione Completa

    Cruscotto digitale da 7-10,25″, display touch con Android Auto/Apple CarPlay wireless, clima automatico e keyless definiscono gli interni della versione Torino.
    Sedili con scritta “Fabbrica Italiana Automobili Torino”, volante soft-touch e prese USB-C elevano il comfort, anche se manca regolazione altezza sedile guida e schienale posteriore unico. Sicurezza include cruise control, sensori parcheggio e luci LED.

    Guida e Prestazioni: Rilassata Urbana

    Il 1.0 mild hybrid 12V da 65 CV e 92 Nm, con BSG (Belt Start Generator), una sorta di ausilio per spunto e stop-start in marcia, accelera 0-100 km/h in 16,2 s fino a 155 km/h è ideale per città pianeggianti, ma pecca in sportività.
    Lo sterzo è progressivo, con sospensioni riviste e gomme da 15-17″ che migliorano la tenuta di strada .
    Non male i consumi di 4,5-5,5 l/100 km (18-22 km/l) e l’autonomia, grazie al serbatoio da 37 litri.
    La frizione leggera e rapporti lunghi premiano una guida fluida, ma il peso extra frena la sua vivacità.

    Prezzi e Concorrenza: Sfida per il Successo

    Il listino parte da 19.900€ (16.950€ con rottamazione e finanziamento), con supplemento per la versione Cabrio di 3.000€.
    Gli allestimenti spaziano dalla Pop base con cerchi 15″, sino alla versione LaPrima top con sedili riscaldati e navigatore.
    Purtoppo però ci si ritrova con una macchina che non è premium per via della meccanica molto basica derivata dalla Panda che non giustifica il sovraprezzo rispetto alla sorella, e che paradossalmente è pure meno grintosa per via del suo peso.
    Il prezzo sarebbe stato giustificato con un motore sui 100 cavalli, come il 1.3 Firefly, magari proposto con il cambio automatico. Rischia infatti il flop per la potenza limitata, il prezzo non aggressivo nei confronti della Panda (16.000€) o di concorrenti interessanti come la Toyota Aygo X full hybrid (21.000€) o la Kia Picanto, nonostante lo stile intramontabile e la produzione italiana.

  • Censimento Autovelox 2025: solo i dispositivi autorizzati dal Ministero possono fare multe valide

    Censimento Autovelox 2025: solo i dispositivi autorizzati dal Ministero possono fare multe valide

    Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha concluso il censimento nazionale degli autovelox, obbligando tutte le amministrazioni ad inserire su una piattaforma ufficiale i dati tecnici di ogni dispositivo presente sul territorio entro il 28 novembre 2025. Solo gli autovelox iscritti nell’elenco ufficiale potranno legalmente rilevare infrazioni ai limiti di velocità. Gli apparecchi non censiti devono essere spenti, e ogni multa derivante da dispositivi non registrati sarà da considerarsi nulla e contestabile.

    black car instrument cluster panel

    Quanti e dove sono gli autovelox censiti

    Sono stati censiti 3.625 dispositivi di velocità tra autovelox fissi, mobili e in movimento. La maggior parte è gestita dalle polizie locali, con Milano, Torino e Roma in cima alla classifica delle città con più autovelox autorizzati. La Polizia Stradale gestisce circa 586 apparecchi tra cui tutor e sistemi Sicve, mentre altre forze hanno una presenza più ridotta.

    La questione dell’omologazione e validità delle multe

    Al momento, per la validità delle multe non basta che l’autovelox sia censito, ma deve anche essere omologato. La Corte di Cassazione ha stabilito che solo dispositivi omologati possono produrre sanzioni legittime. Tuttavia, il Ministero non ha ancora definito la procedura di omologazione dando solo una circolare che invita a rigettare i ricorsi basati sulla mancanza di omologazione. Molti esperti legali suggeriscono comunque di presentare ricorso se si riceve una multa da autovelox non omologato, poiché la sentenza della Cassazione ha una rilevanza maggiore della circolare amministrativa.

    Come verificare la legittimità della multa

    Per chi riceve una multa è fondamentale verificare se il dispositivo che ha rilevato l’infrazione risulta nell’elenco ufficiale disponibile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Se il dispositivo non è presente nell’elenco, la multa è nulla. In parallelo, la questione dell’omologazione rimane un punto di possibile contenzioso legale.

    Questo censimento segna un passo importante verso maggiore trasparenza e sicurezza negli strumenti di controllo della velocità, garantendo che solo autovelox autorizzati possano essere usati per sanzionare gli automobilisti, ma resta aperta la sfida dell’omologazione che definirà definitivamente la legittimità delle multe future.

  • I Migliori Motori Ibridi 2025: Classifica Affidabilità e Consumi

    I Migliori Motori Ibridi 2025: Classifica Affidabilità e Consumi

    I motori ibridi dominano il mercato automobilistico italiano del 2025, con un boom di vendite (+30% su mild e full hybrid) grazie a consumi ridotti sotto i 5 l/100 km, affidabilità elevata e incentivi statali per transizione green. Modelli come Fiat Panda e Toyota Yaris guidano le classifiche per efficienza urbana e lunghi tragitti, superando le pure elettriche in flessibilità.

    Fiat Panda 1.0 Mild Hybrid: Il Re della Città

    Il motore 1.0 tre cilindri mild hybrid da 70 CV della Fiat Panda unisce benzina e piccolo elettrico per 5,2 l/100 km medi, ideale per traffico quotidiano senza ricarica. Leader assoluto nelle immatricolazioni 2025 con oltre 50.000 unità, offre costi manutenzione bassi e una buona affidabilità, nonostante non sia il più vivace sulla piazza , e che perderà pure 5 cavalli per rientrare nelle nuove norme sulle emissioni, già sulla nuova 500 ibrida e sulla versione 2026 della Panda. Rimane comunque perfetto per neopatentati o famiglie urbane, ma può soffrire il peso dell’auto, portando a poco lusinghieri valori sullo 0-100.

    • Consumi reali: 4,8 l/100 km extraurbano.
    • Accelerazione 0-100 km/h: 13 secondi.
    • Prezzo base: 15.000 euro con incentivi.

    Toyota Yaris Cross 1.5 Full Hybrid: Affidabilità Giapponese

    Il 1.5 full hybrid da 130 CV della Yaris Cross garantisce 4,5 l/100 km e 80% guida elettrica in città, con batteria autorigenerante e zero emissioni brevi tratti. Top per affidabilità (1° in classifiche J.D. Power 2025), resiste oltre 300.000 km senza problemi. Ideale per pendolari autostradali.

    • Autonomia totale: 800 km serbatoio pieno.
    • Bagagliaio: 397 litri.
    • Optional sicurezza: Toyota Safety Sense 3.0.

    Renault Clio E-Tech Full Hybrid: Francese Efficiente

    Il 1.6 full hybrid da 145 CV della Clio raggiunge 4,3 l/100 km, con cambio automatico fluido e modalità EV fino 80 km/h. Seconda nelle vendite ibride 2025, eccelle in comfort e connettività Android Auto. Scelta smart per giovani under 35, specie nella versione appena aggiornata.

    Alfa Romeo Tonale 1.3 PHEV: Potenza Plug-in

    Il plug-in hybrid 1.3 turbo da 280 CV della Tonale offre 80 km elettrico puro e 1,5 l/100 km ibrido, unendo sportività italiana a emissioni basse. Prestazioni da 6 secondi 0-100 km/h, per chi cerca emozioni senza sacrifici.

  • QJ Motor SRV 400VS: La Custom Bicilindrica a V che Unisce Stile e Accessibilità

    QJ Motor SRV 400VS: La Custom Bicilindrica a V che Unisce Stile e Accessibilità

    IL CUSTOM SECONDO QJ MOTOR
    QJ Motor ha svelato all’EICMA 2025 una delle sue novità più intriganti: la SRV 400VS. Questo modello si inserisce con decisione nel segmento custom, proponendo una formula che unisce un look bobber moderno a contenuti tecnici interessanti e un prezzo particolarmente accessibile. Attesa sul mercato per l’inizio del 2026, la SRV 400VS punta a convincere sia i rider alle prime armi che gli appassionati in cerca di una daily rider dal carattere autentico e dalle linee essenziali.

    MOTORE E CICLISTICA: COPPIA E MANEGGEVOLEZZA
    Cuore della SRV 400VS è un bicilindrico a V da 385 cm³, un’architettura classica nel mondo custom, qui riproposta in una cilindrata compatta. L’unità sviluppa 35,4 CV a 8.000 giri, con un’erogazione studiata per essere morbida e regolare, perfetta per un utilizzo quotidiano in città e per viaggi suburbani rilassati. La ciclistica, semplice ma funzionale, e il telaio sono stati progettati per massimizzare il comfort e la maneggevolezza, garantendo una posizione di guida comoda e un controllo immediato.

    DESIGN: LINEE PULITE E ANIMA BOBBER
    La SRV 400VS cattura lo sguardo con un design che omaggia lo stile bobber, reinterpretato con un linguaggio moderno. I dettagli che caratterizzano la sua estetica sono:

    • Cerchi da 16 pollici che esaltano il profilo compatto e massiccio.
    • Serbatoio “a goccia” da 16 litri, dalle linee classiche.
    • Parafanghi corti per un look pulito e essenziale.
    • Doppio scarico sovrapposto sul lato destro.
    • Forcella rovesciata con steli protetti da soffietti in gomma.

    Completa il quadro un impianto luci full LED, con un faro anteriore circolare che richiama le moto retrò senza rinunciare all’efficienza e al mordente della tecnologia contemporanea.

    DOTAZIONI: SICUREZZA E GUIDA FACILE
    La SRV 400VS non trascura l’aspetto sicurezza. L’impianto frenante prevede un disco da 300 mm all’anteriore e uno da 240 mm al posteriore, entrambi gestiti da un sistema ABS a due canali. Il peso contenuto, abbinato a una sella bassa, rende la moto estremamente facile da guidare e da gestire sia in marcia che nelle manovre a fermo, rivolgendosi anche a utenti meno esperti o di statura minuta.

    PREZZO E DISPONIBILITÀ
    QJ Motor non ha ancora comunicato il prezzo ufficiale, ma i responsabili del brand hanno assicurato che la SRV 400VS avrà un listino che rimarrà sotto la soglia dei 5.000 euro. Questo posizionamento la candida a essere una delle proposte più interessanti nel suo segmento, coniugando l’autenticità di un bicilindrico a V a un’estrema accessibilità. Il debutto sul mercato è previsto per i primi mesi del 2026.

  • Report Auto: Il Tuo Alleato Contro le Truffe nell’Acquisto dell’Usato, ma Attenzione alle Trappole

    Report Auto: Il Tuo Alleato Contro le Truffe nell’Acquisto dell’Usato, ma Attenzione alle Trappole

    Nel complesso mondo della compravendita di auto usate, l’arma migliore a disposizione dell’acquirente è l’informazione. Sempre più persone, per rendere più sicuro un acquisto tra privati, si affidano ai report sul veicolo. Questi servizi funzionano in modo semplice: basta inserire il numero di targa o il numero di telaio per ottenere in pochi clic un documento dettagliato sulla storia dell’auto. La domanda che tutti si pongono è: l’auto che sto per comprare è davvero quella che sembra, o potrei incappare in una truffa?

    Purtroppo, anche questi strumenti nati per garantire trasparenza sono diventati un bersaglio per i truffatori, che hanno affilato le loro tecniche per sfruttarli a proprio vantaggio. Ma cosa sono esattamente questi report, come funzionano le truffe e, soprattutto, come ci si può proteggere?

    mercedes benz parked in a row

    Cosa Sono i Report Auto e Quali Sono i Più Affidabili

    I report auto sono servizi innovativi che forniscono un’istantanea della storia del veicolo. L’obiettivo è dare all’acquirente chiarezza sul bene che sta acquistando e al venditore un’indicazione sul giusto prezzo di mercato.

    Si distinguono principalmente in due categorie:

    1. Report sullo storico del veicolo: Forniscono informazioni cruciali come:
      • Sinistri e incidenti pregressi
      • Storico del chilometraggio (per scovare lo schilometraggio)
      • Numero di precedenti proprietari
      • Eventuali vincoli o gravami (p.ign., fermi amministrativi)
      • Storia delle immatricolazioni e importazione
      • Tra i più famosi a livello internazionale ci sono Carfax e CarVertical.
    2. Report sul valore del veicolo: Servizi che, basandosi su dati di mercato, chilometraggio e ubicazione, forniscono una stima del prezzo di vendita o acquisto. Esempi sono i servizi di quotazione di Quattroruote o Eurotax.

    Attenzione: In Italia, alcune di queste informazioni sono disponibili a costo ridotto o gratuitamente:

    • Storico chilometraggio: Portale dell’Automobilista o app dedicate.
    • Vincoli o gravami: Visura sul sito ACI o tramite un’agenzia di pratiche auto.
    • Sinistri: Richiesta di controllo al proprio assicuratore di fiducia.

    Optare per un report a pagamento da un’azienda specializzata rimane però la scelta migliore per ottenere rapidamente tutte le informazioni in un unico documento chiaro e completo.

    Bisogna comunque tenere presente che questi report non sempre riescono a tracciare interventi fuori dalle reti ufficiali, ad esempio un sinistro riparato da un carrozziere in nero, quindi se sono molto validi nell’acquisto di auto ex aziendali, non sempre possono scovare le magagne di auto possedute da privati.

    a woman talking to a car dealer

    Le Truffe Più Comuni: Così i Malintenzionati Sfruttano i Report

    Il paradosso è che uno strumento nato per prevenire le truffe è ora usato per orchestrarne di nuove. Ecco gli schemi più collaudati.

    Il copione tipico prevede un finto acquirente che, trovato l’annuncio online, contatta il venditore mostrando grande interesse. Prima di concludere, però, insiste ossessivamente per ottenere un report auto, minando di fatto la trattativa se la richiesta non viene soddisfatta.

    Il truffatore, però, non suggerirà mai un portale affidabile. Indicherà invece un sito da lui controllato, fornendo un link diretto. Per convincere il venditore, userà scuse plausibili:

    • “Ho già speso troppo in report recentemente.”
    • “Mi fido solo di questo portale, l’ho usato altre volte.”
    • Mostrerà recensioni false su piattaforme terze.

    Una volta agganciata la vittima, si aprono tre pericolosi scenari:

    1. La Sottrazione del Costo del Report: Il sito incassa il pagamento per il report (che potrebbe non arrivare mai o essere fasullo) e il finto acquirente sparisce. L’obiettivo era semplicemente intascare il costo del servizio, magari costringendoti a pagare più volte per un “errore di sistema”.
    2. Il Furto dei Dati della Carta di Credito: Questo è il rischio più grave. La piattaforma di pagamento è un clone falso di un istituto bancario. Inserendo i propri dati per pagare il report, si consegnano involontariamente al truffatore tutti gli estremi della carta, che verrà poi usata per acquisti fraudolenti o per svuotare il conto corrente.
    3. La Svalutazione Artificiale del Veicolo: In questo caso, il truffatore vuole l’auto a un prezzo stracciato. Il report, falsificato, mostrerà incidenti mai avvenuti o altri problemi gravi. Il venditore, colto alla sprovvista, accetterà uno sconto consistente pur di non perdere l’affare.
    a bmw car with its hood open in a parking lot

    Come Proteggersi: 5 Regole d’Oro

    1. Diffida delle Richieste Insistenti: Di norma, è l’acquirente che dovrebbe farsi carico del costo del report per la sua protezione. Se un compratore spinge perché sia il venditore a pagare, è un campanello d’allarme.
    2. Usa Solo Piattaforme Affidabili: Insisti nell’utilizzare solo servizi noti e certificati come CarVertical, Carfax o AutoDNA. Rifiuta categoricamente link a siti sconosciuti.
    3. Controlla l’URL con Cura: I siti clone hanno indirizzi web molto simili a quelli originali, ma con piccole differenze (es. “.net” invece di “.it” o errori di battitura). Verifica sempre di essere sul sito ufficiale.
    4. Valuta la Reale Necessità: Se non servono dettagli storici ultra-dettagliati, una semplice visura ACI può essere sufficiente per verificare i dati essenziali.
    5. Mai Dati di Pagamento Sensibili: Non fornire mai a terzi i codici di sicurezza della carta o, peggio, le credenziali del tuo home banking. Un sito legittimo non le chiederà mai.
    luxury vehicle parked near car dealership

    Non Solo Report: Attenzione alla Fase di Pagamento

    Anche con un report perfetto, la fase di pagamento rimane un momento critico. Metodi tradizionali come l’assegno o il bonifico ordinario possono nascondere insidie. La soluzione più moderna e sicura è il bonifico istantaneo, che garantisce l’accredito immediato e irrevocabile del denaro. Prima della transazione, però, verifica con la tua banca l’assenza di blocchi automatici per importi elevati, nati per tutelarsi dalle estorsioni, per evitare spiacevoli intoppi durante il passaggio di proprietà.

    In conclusione, i report auto sono uno strumento potentissimo per un acquisto consapevole, ma la loro efficacia dipende dalla tua capacità di usarli in modo intelligente e sicuro. La diffidenza, in questo caso, non è un difetto, ma una virtù.

  • Kia EV4: L’Elettrica di Segmento C che Punta a Cambiare le Regole del Gioco

    Kia EV4: L’Elettrica di Segmento C che Punta a Cambiare le Regole del Gioco

    Kia accelera sull’elettrificazione e presenta EV4, il nuovo modello progettato per conquistare il cuore del mercato delle auto elettriche: il segmento C. Disponibile in due corpose varianti di carrozzeria – una compatta a 5 porte (hatchback) e una più elegante a 4 porte (fastback) – la EV4 combina un design audace, tecnologie all’avanguardia e autonomie competitive, puntando a diventare un punto di riferimento per gli acquirenti.

    La versione hatchback, che verrà prodotta direttamente in Europa nello stabilimento di Žilina, in Slovacchia, è già ordinabile in Italia. La fastback, invece, arriverà dallo stabilimento Gwangmyeong in Corea del Sud.

    Esterni ed Interni: Design “Opposites United” e Tecnologia Avanzata

    La Kia EV4 incarna alla perfezione la filosofia di design del marchio, “Opposites United”, che unisce forza e eleganza. Il frontale è dominato dalla “Tiger Face”, con fari verticali e la firma luminosa “Star Map” che conferisce un’identità unica e grintosa. Le due versioni si differenziano principalmente nella coda, con la fastback che offre un profilo più lungo e filante.

    Le misure:

    • Hatchback: 4.43-4.45 m (L) x 1.86 m (P) x 1.48 m (A)
    • Fastback: 4.73 m (L)
    • Passo (comune): 2.82 m

    Il bagagliaio offre 435 litri per la 5 porte e 490 litri per la 4 porte.

    Salendo a bordo, si viene accolti da un’abitacolo moderno e minimalista, dominato da un ampio pannello che integra due display da 12,3 pollici per la strumentazione e l’infotainment. Al centro della plancia, un ulteriore display da 5,3 pollici dedicato al clima è affiancato da comodi comandi fisici, un tocco di praticità molto apprezzabile.

    La tecnologia di bordo è di alto livello: il sistema di infotainment offre l’accesso a app come Netflix, Disney+ e YouTube, supporta gli aggiornamenti Over-the-Air (OTA) e integra Google Places per una navigazione intelligente. Addio alle chiavi tradizionali: la EV4 utilizza la Digital Key 2, che permette di sbloccare e avviare l’auto tramite smartphone o smartwatch compatibile.

    Motori e Autonomia: La Piattaforma E-GMP fa la Differenza

    Come le sue sorelle maggiori, la EV4 poggia sulla collaudata piattaforma elettrica E-GMP di Hyundai Motor Group. La gamma motori è semplice ed efficace: un unico motore elettrico da 150 kW (204 CV), abbinato a due diverse batterie.

    • Standard Range: Batteria da 58,3 kWh – Autonomia (WLTP): fino a 456 km (440 km per l’hatchback).
    • Long Range: Batteria da 81,4 kWh – Autonomia (WLTP): fino a 633 km (625 km per l’hatchback).

    Le prestazioni sono più che sufficienti per l’uso quotidiano, con una velocità massima di 170 km/h e uno scatto 0-100 km/h in 7,4 secondi per la Standard e 7,7 secondi per la Long Range.

    La ricarica in DC rapida va dal 10 all’80% in circa 29-31 minuti. Dotazione standard di grande valore: la tecnologia Vehicle-to-Load (V2L), per alimentare dispositivi esterni, e la più avanzata Vehicle-to-Grid (V2G). I sistemi di assistenza alla guida (ADAS) sono completi e includono, tra gli altri, l’Highway Driving Assist e lo Smart Cruise Control.

    Gamma Italiana: Prezzi e Allestimenti

    La Kia EV4 hatchback è proposta in Italia con quattro allestimenti principali.

    AllestimentoBatteriaPrezzoDotazioni Principali
    Air58.3 kWh / 81.4 kWhDa € 37.950Infotainment, cerchi 17″, retrocamera, ADAS base
    Earth58.3 kWh / 81.4 kWhDa € 41.600Cerchi 19″, vetri oscurati, portellone smart, sedili riscaldati, Digital Key 2.0
    GT-Line Launch Edition81.4 kWh€ 48.500Stile sportivo, fari a LED a matrice, interni bio
    GT-Line Plus81.4 kWh€ 50.100Head-up display, audio Harman Kardon, V2L, tetto in vetro

    La versione fastback è disponibile in Italia solo nella configurazione GT-Line Long Range, al prezzo di € 50.100.

    Con questa offerta articolata e competitiva, la Kia EV4 si presenta come una delle proposte più interessanti e complete nel panorama dell’elettrico di segmento C, promettendo di portare tecnologia e design high-tech a un pubblico più ampio.

  • Accise benzina e gasolio: dal 2026 si equiparano. Cala il pieno alle auto, ma salgono i costi delle merci

    Accise benzina e gasolio: dal 2026 si equiparano. Cala il pieno alle auto, ma salgono i costi delle merci

    LA SVOLTA DEL GOVERNO: NIENTE TRANSIZIONE, SI CAMBIA TUTTO SUBITO
    Addio percorso graduale. Quello che doveva essere un lento riallineamento delle accise sui carburanti fino al 2030 diventa una svolta immediata. La Legge di Bilancio per il 2026, appena varata dal Consiglio dei Ministri, prevede che le tasse su benzina e gasolio vengano equiparate a 0,6726 euro al litro a partire dal 1° gennaio 2026.

    Questo significa, in pratica, una riduzione di 4,05 centesimi/litro per la benzina e un aumento della stessa entità per il gasolio. Una mossa a sorpresa, con cui l’esecutivo si è “rimangiato” il piano scaglionato in cinque anni annunciato solo sette mesi fa, spinto anche dalle direttive europee che classificano queste agevolazioni come “sussidi ambientalmente dannosi”.

    gas pump nozzle filling the white car

    COSA SUCCEDERÀ ALLA POMPA?
    Ecco come cambieranno i prezzi alla pompa secondo le simulazioni basate sulle attuali quotazioni:

    CarburantePrezzo OggiPrezzo dal 2026Differenza
    Benzina self1,689 €/l1,639 €/l-0,05 €/l
    Benzina servito1,833 €/l1,783 €/l-0,05 €/l
    Diesel self1,616 €/l1,665 €/l+0,05 €/l
    Diesel servito1,760 €/l1,809 €/l+0,05 €/l

    IL CONTO DEL PIENO: CHI CI GUADAGNA E CHI CI RIMETTE
    Prendendo come esempio una delle auto più vendute in Italia, la Volkswagen T-Roc con serbatoio da 50 litri, il risparmio o il rincaro diventano concreti:

    • Per chi va a benzina: Il pieno self-service scenderà da 84,45 € a 81,96 €, con un risparmio di 2,49 € a rifornimento.
    • Per chi va a gasolio: Il pieno self-service aumenterà da 80,80 € a 83,25 €, con un rincaro di 2,45 € a rifornimento.

    Secondo il Codacons, considerando una media di due pieni al mese, chi possiede un’auto diesel spenderà circa 60 euro in più all’anno.

    L’EFFETTO A CATENA SUL TRASPORTO MERCI
    Se per l’automobilista privato l’aumento del diesel è un disagio, per il settore dei trasporti e della logistica si traduce in un significativo aumento dei costi operativi. La stragrande maggioranza dei camion e dei mezzi pesanti in Italia viaggia a gasolio. Questo rincaro, seppur di pochi centesimi al litro, moltiplicato per gli enormi volumi di carburante consumati, avrà un impatto diretto sui costi di trasporto delle merci. Un aumento che, con ogni probabilità, si ripercuoterà a catena sui prezzi al consumo di beni e prodotti.

    LO STATO CI GUADAGNA
    Mentre cittadini e imprese fanno i conti con il portafoglio, le casse dello Stato vedranno un ingresso extra. Secondo la relazione tecnica della Manovra, questo allineamento frutterà alle entrate fiscali 550 milioni di euro solo nel 2026, per un gettito complessivo di 2,6 miliardi di euro entro il 2033. Una cifra che, come suggerito da Unem (Unione Energie per la Mobilità), andrebbe reinvestita per “sostenere la diffusione dei carburanti rinnovabili” e gli investimenti nel settore.

    Il provvedimento deve ora passare al vaglio del Parlamento, che potrà eventualmente modificarlo. Ma la direzione è chiara: l’era del diesel fiscalmente agevolato sta per finire, con ripercussioni che andranno ben oltre il semplice prezzo del pieno.