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  • La Vita Folle di James Hunt: L’Indomito Campione che Sfidò Regole e Convenzioni

    La Vita Folle di James Hunt: L’Indomito Campione che Sfidò Regole e Convenzioni

    James Hunt non era un pilota come gli altri. Bello, maledetto e incredibilmente veloce, è diventato una leggenda non solo per il suo talento in pista, ma anche per il suo stile di vita selvaggio, trasgressivo e senza regole.

    Vinse un Mondiale di Formula 1 (1976), combatté una battaglia epica con Niki Lauda, e fu l’incarnazione del “vivi veloce, muori giovane” molto prima che fosse uno slogan.

    Questo è il ritratto del vero James Hunt: genio della guida, playboy impenitente e icona di un’epoca irripetibile.


    1. Gli Inizi: Da Pilota Squattrinato a Stella della F1

    📅 Nascita: 29 agosto 1947, Belmont, Inghilterra.
    🏎 Prima corsa: A 18 anni, con una Mini usata, senza nemmeno la patente.

    La Svolta: La Formula 3 e l’Incontro con Hesketh

    • Nel 1971, il lord inglese Alexander Hesketh lo nota e lo porta nella sua scuderia.
    • Niente sponsor, nessuna regola: Solo corse, champagne e follia.
    • Nel 1973, debutta in F1 con la Hesketh Racing, un team che correva per divertimento.

    Curiosità: La sua tuta da pilota era senza sponsor perché Hesketh rifiutava la pubblicità.


    2. L’Anno Magico: 1976, la Guerra con Niki Lauda

    🏆 Il Mondiale più drammatico della storia

    La Rivalità con Lauda

    • Hunt (McLaren) vs Lauda (Ferrari): il playboy contro il perfezionista.
    • Dopo l’incidente al Nürburgring (Lauda rischia la vita), Hunt rimonta e vince il titolo all’ultima gara in Giappone, sotto una pioggia torrenziale.

    Iconico: La foto di Hunt che urla di gioia sul podio a Fuji è una delle più celebri della F1.


    3. Fuori dalla Pista: Donne, Alcol e Scandali

    🍸 “Se non bevi e non scopi, non arrivi primo” (cit. James Hunt)

    Lo Stile di Vita da Rockstar

    • Dopo le gare, invece di riposarsi, festeggiava fino all’alba con modelle e bottiglie di champagne.
    • A Monaco 1976, la notte prima della gara, fu sorpreso nudo in piscina con 33 stewardess.
    • Una volta, durante un GP, vomitò nella sua tuta prima della partenza per i postumi di una sbronza.

    Matrimonio Lampo con Suzy Miller

    • Sposò la modella nel 1974, ma il matrimonio durò solo due anni.
    • La moglie lo lasciò per… Richard Burton (l’ex di Elizabeth Taylor).

    4. Il Declino e la Morte Precoce

    📉 Dopo il ritiro (1979), la vita divenne più dura

    • Lavorò come commentatore TV, ma continuò a bere e fumare senza controllo.
    • Morì a soli 45 anni (15 giugno 1993) per un infarto, probabilmente causato da anni di eccessi.

    Ultima battuta: Poco prima di morire, disse a un amico: “Non preoccuparti, ho vissuto il doppio degli altri”.


    5. L’Eredità di Hunt: Mito e Film

    🎬 Rush (2013) – Il film di Ron Howard con Chris Hemsworth ha riportato Hunt alla ribalta.
    🏎 Influenza sulla F1 moderna: Piloti come Daniel Ricciardo e Lando Norris ammettono di ispirarsi al suo stile.

    Citazione memorabile:
    “La vita? È una striscia di asfalto. Più vai veloce, più ti diverti.”


    Conclusione: L’Ultimo Pilota Selvaggio

    James Hunt non era solo un campione, ma un simbolo di libertà e ribellione. In un’epoca in cui la F1 è sempre più controllata e perfetta, la sua figura rimane un faro per chi crede che il motorsport debba essere anche passione pura, senza filtri.

    Sei un fan di Hunt? Raccontaci nei commenti la tua parte preferita della sua leggenda!

  • Le 5 tipologie di moto migliori per chi inizia: guida alla scelta perfetta

    Le 5 tipologie di moto migliori per chi inizia: guida alla scelta perfetta

    Scegliere la prima moto è un passaggio emozionante ma critico. La moto giusta per un neofita deve unire maneggevolezza, potenza contenuta e sicurezza, evitando modelli troppo pesanti o potenti che possano intimidire. In questa guida analizzeremo le 5 tipologie ideali per i principianti, con le rispettive cilindrate consigliate.


    1. Scooter (125-300cc) – La scelta più pratica

    Perché sono ideali per iniziare:

    • Posizione di guida comoda ed ergonomica
    • Cambio automatico (nessuna frizione da gestire)
    • Basso baricentro per maggiore stabilità
    • Consumi ridotti e manutenzione economica

    Cilindrata consigliata:

    • 125cc: Per chi ha la patente B (con limite a 11 kW)
    • 250-300cc: Per patentati A1 o A2 che vogliono più potenza

    Per chi è perfetta: Per chi cerca praticità in città e brevi spostamenti.


    2. Naked (250-500cc) – Il giusto equilibrio

    Caratteristiche ideali per principianti:

    • Manubrio alto per controllo ottimale
    • Peso contenuto (solitamente 150-180 kg)
    • Elettronica semplificata (ABS base, nessuna modalità sportiva estrema)

    Cilindrata consigliata:

    • 250-400cc: Per patente A1/A2
    • 500cc: Massimo consigliato per i neofita (35 kW limitabili)

    Per chi è perfetta: Per chi vuole un’alternativa più sportiva allo scooter ma senza eccessi.


    3. Custom/Cruiser (300-650cc) – Stile e facilità di guida

    Punti di forza per i nuovi rider:

    • Sella bassa (accessibile anche per chi è insicuro)
    • Coppia motore generosa a bassi regimi (più facile nei sorpassi)
    • Posizione rilassata per viaggi senza affaticamento

    Cilindrata consigliata:

    • 300-500cc: Per un buon compromesso potenza/controllo
    • 650cc: Solo se con limitazione a 35 kW (patente A2)

    Per chi è perfetta: Per chi ama lo stile chopper e una guida tranquilla.


    4. Enduro/Adventure leggere (250-400cc) – Per gli amanti dello sterrato

    Vantaggi per chi inizia:

    • Sospensioni lunghe che assorbono gli errori
    • Pneumatici tassellati per maggiore aderenza in ogni condizione
    • Altezza sella regolabile per adattarsi a diverse stature

    Cilindrata consigliata:

    • 250-300cc: Ideali per apprendere tecniche off-road
    • 400cc: Massimo consigliato per principianti (sufficiente anche per strade aperte)

    Per chi è perfetta: Per chi sogna viaggi fuoristrada o cerca una moto versatile.


    5. Touring leggere (400-650cc) – Comfort per i primi viaggi

    Perché sono adatte ai neofiti:

    • Aerodinamica protettiva dal vento
    • Accessori integrati (parabrezza alto, borse laterali)
    • Elettronica di sicurezza (controllo di trazione, frenata assistita)

    Cilindrata consigliata:

    • 400-500cc: Per chi inizia con viaggi brevi
    • 650cc: Solo se limitata a 35 kW (A2), ottima per lunghi percorsi

    Per chi è perfetta: Per chi vuole abituarsi al turismo motociclistico senza una moto troppo impegnativa.


    Cilindrate e patenti: cosa sapere prima di scegliere

    PatenteCilindrata idealePotenza massima
    B (con 125cc)125cc11 kW (15 CV)
    A1125cc11 kW (15 CV)
    A2250-650cc35 kW (47 CV) limitabile
    A (senza limiti)Meglio iniziare sotto i 650cc

    Conclusione: come non sbagliare la prima moto

    1. Evitare cilindrate eccessive: Sopra i 650cc sono difficili da gestire
    2. Priorità alla leggerezza: Sotto i 200 kg per maggiore controllo
    3. Scegliere in base all’uso: Città, turismo o fuoristrada?
    4. Provare prima di comprare: Il feeling è soggettivo

    Il consiglio finale: I primi 10.000 km sono i più importanti per formarsi come rider. Meglio una moto “sotto tono” che permetta di imparare senza rischi che un modello troppo prestazionale che possa intimidire.

  • Come risparmiare sull’assicurazione auto: Guida completa per non farsi spennare

    Come risparmiare sull’assicurazione auto: Guida completa per non farsi spennare

    L’assicurazione auto è una spesa fissa che può pesare sul bilancio familiare, ma con le giuste strategie è possibile risparmiare centinaia di euro all’anno. Oltre alle tradizionali polizze, oggi esistono soluzioni innovative come assicurazioni a consumo (pay-per-km) e scatole nere con GPS, che promettono riduzioni significative.

    Attenzione però: queste opzioni non sono adatte a tutti e, in alcuni casi, possono persino ritorcersi contro. Ecco una guida completa per scegliere la soluzione migliore in base alle tue esigenze.

    a minor car accident

    1. Assicurazioni Tradizionali: Come pagare meno

    ✔ Confronta Preventivi Online

    • Usa portali come Segugio.it, Facile.it o ComparaSemplice per trovare le migliori offerte.
    • Rinegozia ogni anno: le tariffe cambiano e potresti trovare condizioni migliori.

    ✔ Aumenta la Franchigia

    • Accettare una franchigia più alta (es. da 500€ a 1.000€) può ridurre il premio del 10-20%.

    ✔ Scegli la Classe di merito giusta

    • Se hai zero sinistri, chiedi di essere inserito nella classe 1 (la più economica). Se assicuri una nuova auto puoi ereditare la classe di merito da un familiare convivente utilizzando il “Decreto Bersani” evitando di dover partire dalla quattordicesima classe.

    ✔ Sconti per Guidatori Esperti e Pacchetti Multi-Polizza

    • Chi ha più di 45 anni e un’ottima storia assicurativa paga meno.
    • Assicurare più auto o aggiungere la casa con lo stesso assicuratore può dare diritto a sconti.

    2. Assicurazioni a Consumo (Pay-Per-Km): Convengono Davvero?

    ✔ Come Funzionano?

    • Si paga in base ai chilometri percorsi, monitorati tramite app o scatola nera.
    • Ideali per chi usa poco l’auto (es. meno di 8.000 km/anno).

    ✔ Vantaggi

    ✅ Risparmi fino al 50% se fai pochi km.
    ✅ Paghi solo per l’uso reale (ottimo per seconde auto).

    ❌ Svantaggi e Rischi

    ⚠ Superare i limiti previsti può costare caro (penali o rincari).
    ⚠ Se sbagli a stimare i km, il risparmio svanisce.
    ⚠ Alcune polizze bloccano l’auto dopo un certo numero di km.

    Consiglio: Valutale solo se:

    • Hai una seconda auto che usi poco.
    • Sei sicuro di non superare i limiti.

    3. Scatola Nera: Risparmio con il GPS

    ✔ Come Funziona?

    • Un dispositivo GPS monitora:
      • Chilometraggio
      • Velocità
      • Stile di guida (frenate brusche, accelerazioni)
    • Chi accetta di montarla ottiene sconti fino al 30% in modo da incentivare stili di guida più sicuri e attenti, oltre a permettere il ritrovamento in caso di furti.

    ✔ Vantaggi

    ✅ Premi più bassi per chi guida bene.
    ✅ Allerta anti-furto (generalmente le scatole nere segnalano spostamenti sospetti).

    ❌ Svantaggi e Pericoli

    ⚠ Se superi i limiti di velocità, l’assicurazione può rivalersi in caso di sinistro.
    ⚠ Errori di localizzazione potrebbero danneggiarti in controversie.
    ⚠ Dati usati contro di te (es. in caso di concorso di colpa).

    Quando Conviene?

    • Se guidi sempre rispettando i limiti.
    • Se lo sconto rispetto alle formule tradizionali è importante.

    4. Assicurazioni per auto d’epoca: Un caso a parte

    Se possiedi un’auto storica, valuta la possibilità di accedere a polizze speciali dedicate:

    ✔ Tariffe agevolate (fino al 50% in meno).
    ✔ Possibilità di assicurare più auto sullo stesso contratto(ideale per i collezionisti).
    ✔ Km limitati (ideale per auto da collezione).

    Dove trovarle?

    • Assicurazioni specializzate .
    • Club auto storiche spesso offrono convenzioni.

    Spesso per accedere alle tariffe agevolate è richiesta l’associazione ad un club, l’iscrizione a libretto come veicolo di interesse storico o collezionistico ed essere costruite prima di un certo anno per ottenere le migliori condizioni.


    5. Altre strategie per risparmiare

    ✔ Bonus per Auto Ibride/Elettriche

    • Molte compagnie offrono sconti del 10-20% per veicoli eco-friendly.

    ✔ Sconti per Gruppi Professionali o Universitari

    • Ingegneri, medici e studenti possono avere tariffe dedicate, informatevi presso il vostro assicuratore.

    ✔ Pagamento annuale invece che semestrale o mensile

    • Evita interessi aggiuntivi delle rate, pagando l’anno per intero si ha uno sconto pari agli interessi, con un risparmio importante rispetto alle formule che rateizzano il premio tramite finanziaria.

    Conclusione: Scegli con attenzione per evitare sorprese

    Le assicurazioni a consumo e telematiche possono far risparmiare, ma solo se si adattano al tuo stile di guida. Se sei un automobilista prudente e fai pochi km, valuta queste opzioni. Altrimenti, meglio una polizza tradizionale.

    Per auto d’epoca, cerca sempre offerte specializzate per non pagare più del necessario.

    Hai esperienze con assicurazioni a km o scatola nera? Condividile nei commenti!

  • La leggenda della Honda CB750: la moto che rivoluzionò il mondo su due ruote

    La leggenda della Honda CB750: la moto che rivoluzionò il mondo su due ruote

    Era il 1969 quando la Honda sconvolse il Salone di Tokyo presentando la CB750 Four, una moto così avanzata da far sembrare obsolete tutte le concorrenti dell’epoca. Con il suo motore a 4 cilindri in lineafreno a disco anteriore (primo al mondo su una moto di serie) e potenza da 67 CV, non era semplicemente una nuova moto: era il futuro del motociclismo.

    Questa è la storia di come un progetto segreto (“Project 300“) diede vita alla moto più influente del XX secolo, soprannominata “La prima superbike della storia”.


    1. 1969: lo shock tecnologico che umiliò l’Europa

    Il contesto pre-CB750

    • Anni ’60: dominio delle bicilindriche inglesi (Triumph, Norton)
    • Motocicli rumorosi, inaffidabili e con freni a tamburo
    • Honda cercava un’arma per conquistare il mercato USA

    Le innovazioni che cambiarono tutto

    ✔ Motore 4 cilindri in linea (743cc, 67 CV a 8.000 giri)
    ✔ Albero a camme in testa (SOHC) con distribuzione a catena
    ✔ Primo freno a disco idraulico anteriore di serie
    ✔ Avviamento elettrico (le concorrenti usavano ancora il pedale)
    ✔ Cambio a 5 marce (standard erano 4)

    Dato shock: La CB750 raggiungeva 200 km/h, superando auto sportive dell’epoca come la Porsche 911T.


    2. Design e tecnica: la perfezione giapponese

    Caratteristiche rivoluzionarie

    • Telaio a doppia culla con ammortizzatori posteriori regolabili
    • Sistema elettrico avanzato con spie luminose
    • Serbatoio a goccia e linea pulita (ispirò tutte le naked future)

    Perché era superiore alle rivali?

    FeatureHonda CB750Triumph Bonneville (650cc)
    Cilindri4 in linea2 paralleli
    Potenza67 CV46 CV
    FreniDisco anterioreTamburo anteriore
    Velocità max200 km/h180 km/h
    Affidabilità40.000 km senza problemiManutenzione costante

    3. L’impatto sul mercato: il declino delle case europee

    Numeri da record

    • 400.000 esemplari venduti tra il 1969 e il 2003
    • Prezzo lancio: $1.495 (20% in meno di una Triumph)
    • Vittoria alla 200 Miglia di Daytona nel 1970 (prima gara)

    Effetto domino sull’industria

    • Triumph e Norton costrette a rinnovarsi (troppo tardi)
    • Nascita delle superbike moderne (Kawasaki Z1, Suzuki GS)
    • Standardizzazione del freno a disco su tutte le moto

    Anecdoto: Soichiro Honda testava personalmente ogni prototipo senza casco a 200 km/h!


    4. Le versioni più iconiche

    CB750 K0 (1969-70)

    • La versione originale con scarico 4-in-4
    • Colori: Candy Gold, Blue e Red

    CB750F (1975-78)

    • Linea sportiva con scarico 4-in-1
    • Migliorie all’alimentazione

    CB750 Nighthawk (1982-83)

    • Versione “custom” con telaio nero opaco

    5. L’eredità: perché è ancora un cult oggi?

    Nella cultura pop

    • Appare in film cult come Terminator 2 e Ghost Rider
    • Museo MoMA di NY l’ha esposta come opera d’arte

    Nel mercato collezionistico

    • Valore attuale: €15.000-30.000 per un esemplare originale
    • Replica moderna: Honda CB750 “Neo Sports Café” (2018)

    La lezione per l’industria

    La CB750 dimostrò che affidabilità e innovazione battono il tradizionalismo. Oggi tutte le naked devono qualcosa a questo progetto.


    La versione attuale

    La CB750 è tornata , dopo oltre 20 anni di assenza, sul mercato dal 2023 con la CB750 Hornet, versione moderna che incarna lo spirito della sua antenata, capace di erogare 92 CV a 9.500 giri/min e 75 Nm di coppia a 7.250 giri/min su 190kg di peso, e che si porta a casa con circa 8.000 euro.


    Conclusione: la regina delle moto

    La Honda CB750 non fu solo una moto: fu un terremoto tecnologico che spazzò via un’epoca. A oltre 50 anni dal debutto, rimane il simbolo di quando il Giappone insegnò al mondo come si costruisce una motocicletta perfetta.

    Hai mai guidato una CB750? Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

  • La DeLorean DMC-12 , la macchina di Ritorno al futuro tra mito e fallimento

    La DeLorean DMC-12 , la macchina di Ritorno al futuro tra mito e fallimento

    Era il 1981 quando la DeLorean Motor Company svelò al mondo la sua DMC-12: un’auto dall’aspetto futuristico, con porte ad ali di gabbiano e una carrozzeria in acciaio inossidabile. Un sogno che sarebbe diventato leggenda grazie a Ritorno al Futuro, ma che nella realtà si trasformò in un disastro finanziario, legale e industriale.

    Questa è la storia di John DeLorean, del suo fallimento epico, e di come un’auto nata per essere rivoluzionaria finì per essere ricordata solo come la macchina del tempo di Marty McFly.


    1. John DeLorean: Il Genio Caduto in Disgrazia

    Gli Anni d’Oro alla General Motors

    • Negli anni ’60, DeLorean era il golden boy di GM
    • Padre della Pontiac GTO (considerata la prima muscle car)
    • Nel 1973, lasciò GM per fondare la sua azienda automobilistica

    Il Sogno della DMC-12

    • Obiettivo: creare un’auto etica, sicura ed eterna
    • Design futuristico di Giorgetto Giugiaro
    • Telaio in fibra di vetro e carrozzeria in acciaio inox (per non verniciarla)

    Ironia della sorte: L’auto doveva costare 12.000 dollari (da qui il nome DMC−12), ma arrivoˋ sul mercato a 25.000 ($80.000 al cambio attuale).


    2. I Problemi della DeLorean: Dal Ritardo al Fallimento

    La Produzione Disastrosa

    • Fabbricata in Irlanda del Nord ,location scelta per accedere a dei sussidi governativi pensati per portare la produzione industriale in aree rurali particolarmente povere
    • Lavoratori inesperti a causa della mancanza di know how e condizioni lavorative dure che portarono a scioperi continui
    • Prime auto con gravi difetti: porte che non si chiudevano, motori sottopotenza e carrozzeria di difficile lavorazione e ripristino a causa della scelta di usare l’acciaio inox

    I Motivi del Flop

    1. Motore PRV (Peugeot Renault Volvo) V6 da 130 CV troppo debole per un’auto sportiva
    2. Peso elevato (1.230 kg, più di una Porsche 911 dell’epoca, anche a causa della carrozzeria inox)
    3. Crisi economica del 1981: nessuno voleva un’auto di lusso

    Un dato scioccante: furono prodotte solo 9.000 DeLorean prima del fallimento nel 1982.


    3. Lo Scandalo della Cocaina e la Caduta di DeLorean

    L’Arresto che Uccise il Mito

    • Ottobre 1982: DeLorean viene arrestato in un hotel di Los Angeles
    • Accusato di traffico di 24 kg di cocaina (valore: $24 milioni)
    • Filmato dagli FBI mentre diceva “This is better than gold!”

    Il Processo e l’Assoluzione

    • Si difese dicendo di essere stato ingannato da informatori
    • Nel 1984, fu assolto per essere stato indotto al reato, dato che era in cerca di finanziatori per risanare le casse della sua azienda in difficoltà e cadette in un tranello.
    • Nonostante ne uscii penalmente pulito ormai la sua reputazione era distrutta

    Curiosità: Per pagare le spese legali, vendette la sua casa a Sylvester Stallone.


    4. La Rivincita (grazie a Hollywood)

    Ritorno al Futuro: La Seconda Vita della DMC-12

    • Nel 1985, Robert Zemeckis scelse la DeLorean come macchina del tempo
    • Motivo? Il design “futuristico ma vintage” era perfetto
    • Il film la rese un’icona pop, nonostante i suoi fallimenti
    • Era già uscita di produzione quando il film fù girato.

    Il Paradosso del Successo Postumo

    • Oggi una DeLorean originale vale €50.000-100.000
    • Franchising e merchandising continuano a vivere
    • Nel 2016, una nuova società ha annunciato (invano) una DeLorean elettrica

    5. Perché la DeLorean è Diventata un Cult?

    3 Ragioni per cui la Amiamo

    1. Design unico (porte ad ali di gabbiano, acciaio lucido)
    2. Storia drammatica (ascesa e caduta da film)
    3. Mito di Ritorno al Futuro (senza il film, sarebbe dimenticata)

    La Lezione Imparata

    La DeLorean insegna che nel mondo delle auto, anche il progetto più visionario può fallire se non supportato da solida ingegneria e gestione.


    In conclusione: Un’Auto Sbagliata, ma Immortale

    La DeLorean DMC-12 doveva essere l’auto del futuro. Finì per diventare un simbolo di fallimento e redenzione cinematografica. Oggi, mentre John DeLorean riposa (è morto nel 2005), la sua creatura vive ancora, almeno nei film.

    La vorresti nel tuo garage? O preferisci altre auto degli anni ’80?

  • Jaecoo 7 Super Hybrid: il SUV cinese che sfida l’Europa con tecnologia e prezzo

    Jaecoo 7 Super Hybrid: il SUV cinese che sfida l’Europa con tecnologia e prezzo

    Il gruppo cinese Chery lancia sul mercato italiano la Jaecoo 7 Super Hybrid, un SUV compatto che promette di rivoluzionare il segmento con una tecnologia ibrida avanzata e un listino aggressivo a partire da 38.900 euro. Questo modello condivide la piattaforma con l’Omoda 5 ma introduce un innovativo sistema di propulsione che lo differenzia dalle tradizionali ibride plug-in.

    Design: eleganza ispirata ai premium europei

    Esternamente la Jaecoo 7 colpisce per uno stile sofisticato che ricorda modelli premium:

    • Calandra a listelli verticali cromati
    • Fari LED sottili con grafica a pixel
    • Profilo dinamico con tetto a contrasto
    • Dimensioni generose: 4,5 m di lunghezza x 1,87 m di larghezza

    Gli unici elementi che tradiscono la natura ibrida sono:

    • Badge “PHEV” sul portellone
    • Secondo sportello per la ricarica
    • Decorazioni specifiche sulle portiere

    Interni: tecnologia e qualità a sorpresa

    L’abitacolo rappresenta uno dei punti di forza:

    • Display centrale da 14,8″ verticale con processore Qualcomm 8155
    • Quadro strumenti digitale ad alta risoluzione
    • Materiali premium con accostamenti originali
    • Sistema telecamere 540° con vista sottoscocca
    • Bagagliaio da 500 a 1.300 litri

    La rivoluzione Super Hybrid: come funziona?

    Il cuore tecnologico è un sistema ibrido complesso che combina:

    • Motore termico 1.5 Miller da 143 CV
    • Motore elettrico principale da 204 CV
    • Secondo motore elettrico per la gestione energetica
    • Batteria da 18,3 kWh

    Prestazioni e consumi:

    • Potenza combinata: 347 CV / 525 Nm
    • 0-100 km/h: 8,5 secondi
    • Autonomia elettrica: fino a 130 km (ciclo urbano)
    • Autonomia totale: ~1.200 km
    • Consumi medi: 4,4 l/100 km (test su strada)

    La particolarità sta nella capacità di viaggiare principalmente in elettrico, con il termico che interviene solo oltre i 110 km/h o in accelerazioni intense. La ricarica veloce a 40 kW consente di passare dal 30 all’80% in circa 20 minuti.

    Dotazioni e prezzi: l’asso nella manica

    La Jaecoo 7 Super Hybrid è disponibile in due versioni:

    Premium (da 38.900€) include:

    • Fari full LED
    • Sedili in ecopelle elettrici
    • Android Auto/Apple CarPlay wireless
    • Telecamera 540°

    Exclusive (da 40.900€) aggiunge:

    • Volante e sedili riscaldati
    • Tetto panoramico
    • Head-up display
    • Audio Sony 8 altoparlanti

    Garanzia e servizi

    Chery offre una copertura estesa:

    • 7 anni/150.000 km per la vettura
    • 8 anni/160.000 km per i componenti elettrici

    Verdetto: una seria concorrente?

    La Jaecoo 7 Super Hybrid rappresenta una interessante alternativa nel segmento dei SUV ibridi, con:
    ✅ Tecnologia ibrida innovativa
    ✅ Qualità costruttiva sorprendente
    ✅ Prezzo aggressivo

    Rimangono da verificare:
    ⚠ Affidabilità a lungo termine
    ✔ Network assistenza in espansione

    Per chi cerca una soluzione ibrida avanzata senza spendere come per un modello premium europeo, la Jaecoo 7 merita senz’altro un’occhiata. La sfida ora sarà convincere gli scettici sul valore dei brand cinesi nel mercato europeo.

    Per chi invece non ha necessità di una motorizzazione ibrida, Jaecoo 7 è disponibile con un motore 1.6 turbo benzina da 147 cavalli , disponibile con trazione anteriore a 33.900 euro e a trazione integrale a 37.900 che ne fanno uno dei suv 4×4 più convenienti del mercato.

  • CFMoto: l’ascesa del produttore cinese nel mondo delle due ruote

    CFMoto: l’ascesa del produttore cinese nel mondo delle due ruote

    CFMoto (Chunfeng Power) è uno dei produttori motociclistici cinesi più dinamici e innovativi, con una presenza sempre più significativa a livello globale. Fondata nel 1989 a Hangzhou, in Cina, l’azienda ha iniziato producendo motori per veicoli leggeri, per poi espandersi nella produzione di motocicli, quad e side-by-side. Oggi, CFMoto è riconosciuta per la sua gamma di modelli moderni, accessibili e tecnologicamente avanzati, oltre che per il suo impegno nel motorsport, con partecipazioni in Moto2 e Moto3.

    Cenni storici: dalle origini alla crescita globale

    CFMoto è nata come azienda specializzata nella produzione di motori per veicoli leggeri, ma già nei primi anni 2000 ha iniziato a diversificare la sua offerta, entrando nel mercato delle motociclette e dei veicoli off-road. Grazie a una combinazione di design accattivante, tecnologia avanzata e prezzi competitivi, CFMoto ha rapidamente conquistato quote di mercato in Asia, Europa e Nord America.

    Uno dei punti di forza dell’azienda è stata la capacità di collaborare con partner internazionali. Nel 2013, CFMoto ha stretto un accordo con KTM, diventando il produttore ufficiale dei modelli KTM per il mercato cinese. Questa partnership ha permesso a CFMoto di accedere a tecnologie avanzate e di migliorare la qualità dei suoi prodotti.

    La gamma attuale: moto, quad e side-by-side

    CFMoto offre una gamma di prodotti che spazia dalle motociclette stradali ai veicoli off-road, con un’attenzione particolare al design e alla tecnologia. Ecco alcuni dei modelli più significativi attualmente in produzione:

    Motociclette stradali

    • CFMoto SR-S: una sportiva compatta e accessibile, ideale per i giovani rider. Disponibile in cilindata di 450 e 675cc.
    • CFMoto NK: una naked bike perfetta per chi cerca un’esperienza di guida dinamica e confortevole. disponibile in configurazione da 125, 300, 450 e 800 cc
    • CFMoto 700CL-X: una moderna neo-retro con motore bicilindrico da 693 cc, che unisce stile vintage e tecnologia avanzata. Disponibile anche in versione da 300cc.
    • CFMoto 800MT: un’avventuriera di fascia alta, con motore bicilindrico da 799 cc, ideale per viaggi lunghi e fuoristrada leggero. La multi terrain ha anche delle sorelle minori con cilindrata di 700 e 450cc.

    Motociclette da turismo

    • CFMoto 650GT: una tourer sportiva basata sulla 650NK, con un design più elegante e una posizione di guida comoda per i viaggi.

    Quad e side-by-side

    • CFMoto ZForce: una gamma di side-by-side progettati per l’off-road, con motori potenti e sospensioni di alta qualità.
    • CFMoto CForce: quad versatili, adatti sia per il lavoro che per il divertimento off-road.

    L’impegno nel motorsport: Moto2 e Moto3

    CFMoto ha dimostrato di credere nello sviluppo tecnologico attraverso la competizione. Nel 2022, l’azienda ha fatto il suo ingresso nel campionato mondiale di motociclismo, entrando in Moto3 . Nel 2023, CFMoto ha ampliato il suo impegno, entrando anche nella classe Moto2 dove attualmente collabora con il team Aspar.

    Queste partecipazioni non solo aumentano la visibilità del marchio a livello globale, ma permettono a CFMoto di testare e sviluppare tecnologie che verranno poi integrate nei modelli di serie.

    Innovazione e sostenibilità

    CFMoto sta investendo anche nella mobilità elettrica, con l’obiettivo di lanciare modelli a zero emissioni nei prossimi anni. L’azienda ha già presentato alcuni prototipi di moto elettriche, dimostrando di voler essere al passo con le tendenze del mercato e le esigenze ambientali.

    Conclusioni: un futuro promettente

    CFMoto rappresenta una delle realtà più interessanti nel panorama motociclistico globale. Con una gamma di prodotti sempre più ampia e tecnologicamente avanzata, un impegno crescente nel motorsport e una visione orientata al futuro, l’azienda cinese è pronta a conquistare nuovi mercati e a competere con i grandi nomi del settore.

    Che si tratti di una sportiva compatta, di un’avventuriera di fascia alta o di un side-by-side per l’off-road, CFMoto offre soluzioni per ogni tipo di rider, mantenendo un rapporto qualità-prezzo molto competitivo. Con il suo spirito innovativo e la sua ambizione, CFMoto è destinata a diventare un protagonista sempre più importante nel mondo delle due ruote.

  • Fiat Multipla: storia di un’icona controversa e il suo possibile ritorno

    Fiat Multipla: storia di un’icona controversa e il suo possibile ritorno

    La Fiat Multipla è stata una delle auto più discusse e innovative degli ultimi decenni. Nata nel 1998, ha ereditato il nome e lo spirito pratico dalla sua antenata, la Fiat 600 Multipla degli anni ’50, ma ne ha rivoluzionato il concetto, diventando un simbolo di creatività e funzionalità. Oggi, dopo anni di assenza, c’è la concreta possibilità di un suo ritorno, anche se non esattamente come molti si aspettavano.

    Le origini: la Fiat 600 Multipla (1956-1967)

    Prima di parlare della Multipla moderna, è doveroso ricordare la sua progenitrice, la Fiat 600 Multipla, presentata nel 1956. Basata sulla Fiat 600, questa versione “allungata” era una monovolume ante litteram, capace di trasportare sei persone in appena 3,53 metri di lunghezza grazie a una disposizione dei sedili innovativa: due posti anteriori, due centrali (con il passeggero accanto al guidatore rivolto all’indietro) e due posteriori.

    Era un’auto rivoluzionaria per l’epoca: economica, compatta e versatile, utilizzata come taxi, veicolo familiare e persino come ambulanza. Il motore posteriore da 633 cc garantiva consumi ridotti, mentre l’abitacolo, seppur spartano, era incredibilmente spazioso. Un vero precursore delle moderne monovolume.

    La Multipla del 1998: un’auto fuori dagli schemi

    Dopo decenni di assenza, il nome Multipla tornò nel 1998 con un’auto che, ancora una volta, sfidava le convenzioni. La nuova Fiat Multipla (1998-2003) era un concentrato di innovazione: con una lunghezza di appena 3,99 metri , solo qualche centimetro più lunga di una coeva Fiat Punto, riusciva a ospitare sei persone su due file di sedili individuali, offrendo un’abitabilità eccezionale e un bagagliaio da 430 litri, espandibile fino a 1.300 litri.

    Un design che ha fatto la storia (e discutere)

    La linea della Multipla, firmata da Roberto Giolito, era volutamente provocatoria: il frontale con il caratteristico “scalino” tra cofano e parabrezza, i fari asimmetrici e la carrozzeria bombata la resero un caso mediatico.

    • Il Museum of Modern Art (MoMA) di New York la inserì nella mostra “Different Roads” come esempio di design innovativo.
    • La rivista TIME, invece, la classificò tra le “50 peggiori auto di tutti i tempi”, dimostrando quanto fosse polarizzante.

    Tecnologia e versatilità senza compromessi

    Oltre al design, la Multipla era un’auto tecnologicamente avanzata:

    • Pavimento piatto per massimizzare lo spazio interno.
    • Sospensioni posteriori indipendenti (derivate dalla Fiat Tipo) per un comfort di guida superiore.
    • Alimentazioni alternative: tra le prime monovolume a offrire versioni a metano (BiPower e BluPower) e GPL (GPower).

    Il restyling del 2004: più convenzionale ma sempre unica

    Nel 2004 arrivò la seconda generazione, con un restyling che ammorbidì il design, eliminando lo “scalino” frontale per uniformarsi al nuovo stile Fiat. Mossa pensata per cercare di ravvivare le vendute per una vettura che non ottenne il successo sperato dalla casa torinese che pensò di renderla con l’aggiornamento di metà carriera una vettura meno fuori dagli schemi. Nonostante le critiche degli appassionati del modello originale, la Multipla restò un’auto pratica e versatile, mantenendo la stessa filosofia progettuale.

    La Multipla è sempre stata una vettura divisiva: o la si amava o la si odiava, tanto che nonostante i numeri di vendita non furono mai entusiasmanti, mantenne quotazioni alte sul mercato dell’usato in quanto non esistevano alternative, a parte la Honda Fr-V , che permettessero di trasportare 6 persone in poco spazio, e chi la aveva difficilmente se ne sbarazzava se non a caro prezzo.

    L’avventura cinese: la Zotye M300

    Dopo la fine della produzione in Italia nel 2010, la Multipla ha avuto una seconda vita in Cina grazie alla casa automobilistica Zotye:

    1. 2008-2010: Zotye assemblò la Multipla II con kit di produzione italiani, ribattezzandola “Multiplan”
    2. Dal 2010: Produzione completamente localizzata con il nome “Langyue”
    3. 2012: Presentazione della Zotye M300 EV, versione elettrica di cui furono prodotti 220 esemplari

    Purtroppo, nonostante l’interessante conversione elettrica, il progetto non ebbe il successo sperato e la produzione terminò definitivamente nel 2013.

    La Multipla tornerà? Sì, ma solo se sarà all’altezza

    Negli ultimi mesi, Olivier François, CEO di Fiat, ha lasciato intendere che il nome Multipla potrebbe tornare, ma solo se legato a un’auto che ne rispetti lo spirito originale.

    No alla Multipla SUV, sì a una vera monovolume

    Inizialmente si era parlato di un possibile crossover di segmento C ispirato alla Multipla, ma ora sembra che questo progetto (provvisoriamente chiamato Pandissima) avrà un altro nome. La nuova Multipla, invece, potrebbe essere una monovolume a sei posti, basata sulla piattaforma Smart Car di Stellantis, come la nuova Grande Panda.

    Quando la vedremo?

    Secondo le indiscrezioni, il debutto potrebbe avvenire tra il 2028 e il 2029, sempre che Fiat decida di procedere con un progetto all’altezza dell’originale. L’obiettivo sarebbe quello di creare un’auto che, come la Multipla degli anni 2000, “ospiti più persone in modi sorprendenti”, mantenendo un rapporto qualità-prezzo competitivo.

    Un’eredità che merita di continuare

    La Fiat Multipla è stata un’auto anticipatrice dei tempi: spaziosa, versatile e con un design che ancora oggi divide. Se il suo ritorno avverrà rispettandone l’essenza, potrebbe essere una gradita sorpresa per chi cerca un’auto pratica, innovativa e con un tocco di personalità.

    E voi? Cosa ne pensate? Vorreste una nuova Multipla? 

  • I Migliori caschi per viaggi lunghi: Tecnologie e caratteristiche per il massimo comfort

    I Migliori caschi per viaggi lunghi: Tecnologie e caratteristiche per il massimo comfort

    Affrontare un viaggio in moto di centinaia di chilometri richiede un casco progettato per il comfort a lungo termine. Mentre i caschi da corsa puntano su aerodinamica e leggerezza, quelli da turismo devono ridurre la fatica, isolare i rumori e garantire massima protezione senza sacrificare la comodità.

    In questo articolo esploreremo:
    ✔ Le tecnologie più avanzate per viaggi lunghi
    ✔ Le tipologie di caschi più adatte
    ✔ Caratteristiche fondamentali da valutare


    1. Le Tecnologie Chiave per il Comfort Prolungato

    A. Sistemi di Ventilazione Avanzati

    • Flussi d’aria dinamici: canali di ingresso/uscita regolabili per evitare surriscaldamento
    • Doppia presa d’aria frontale: riduce l’appannamento della visiera
    • Materiali termoregolanti (es. CoolMax®) per mantenere la testa fresca

    B. Isolamento Acustico

    • Guarnizioni rinforzate in gomma morbida attorno a collo e orecchie
    • Materiali fonoassorbenti come schiume EVA multistrato
    • Design aerodinamico che riduce il rumore del vento oltre i 100 km/h

    C. Peso e Distribuzione

    • Strutture in fibra di carbonio (leggere ma resistenti)
    • Centraggio ottimizzato per evitare stress muscolare
    • Sistemi di bilanciamento che evitano pressioni sulla colonna vertebrale

    2. Tipologie di Caschi Ideali per Lunghe Distanze

    A. Caschi Modulari (Jet Integrali)

    ✅ Vantaggi:

    • Mentiera ribaltabile per pause senza rimuovere il casco
    • Versatilità tra configurazione chiusa e aperta
    • Spazio generoso per occhiali da vista o intercom

    ❌ Svantaggi:

    • Leggermente più pesanti dei full-face
    • Minor aerodinamicità a velocità elevate

    B. Caschi Full-Face Touring

    ✅ Vantaggi:

    • Protezione massima con ampia visiera panoramica
    • Sistema Pinlock integrato contro l’appannamento
    • Cintura a doppio anello per maggiore stabilità

    ❌ Svantaggi:

    • Meno pratici per brevi soste rispetto ai modulari

    C. Caschi Avio (con parasole integrato)

    ✅ Vantaggi:

    • Visiera interna oscurata per luce abbagliante
    • Profilo aerodinamico che riduce la fatica al collo

    ❌ Svantaggi:

    • Peso superiore rispetto ai full-face tradizionali

    3. Caratteristiche Fondamentali da Cercare

    A. Comfort Interno

    • Fodera rimovibile e lavabile in tessuto antibatterico
    • Sistema di regolazione personalizzata (es. ruote micrometriche)
    • Spazio per cuffie Bluetooth senza compressione scomoda

    B. Visiera e Protezione Ottica

    • Categoria ottica 1 (nessuna distorsione della vista)
    • Trattamento antigraffio e idrorepellente
    • Apertura a scatto rapido con una mano

    C. Certificazioni di Sicurezza

    • Omologazione ECE 22.06 (obbligatoria in Europa)
    • Rating SHARP 4/5 stelle per resistenza agli impatti
    • MIPS® (Multi-directional Impact Protection) per ridurre i traumi rotazionali

    4. Conclusione: Cosa Scegliere per un Viaggio Senza Stanchezza?

    Il casco perfetto per lunghe distanze non esiste, ma le tecnologie oggi disponibili permettono di ridurre al minimo la fatica. La scelta dipende da:
    ✔ Preferenze personali (modulare vs full-face)
    ✔ Condizioni climatiche (ventilazione vs isolamento termico)
    ✔ Necessità di comunicazione (spazio per intercom)

    Consiglio finale: Prima dell’acquisto, provalo almeno 30 minuti per testarne il comfort reale.

  • Autobianchi A112: l’utilitaria che ha conquistato il cuore degli italiani

    Autobianchi A112: l’utilitaria che ha conquistato il cuore degli italiani

    L’Autobianchi A112 è molto più di un’auto: è un simbolo di un’epoca, un’icona che ha rivoluzionato il concetto di utilitaria, diventando un punto di riferimento per intere generazioni. Prodotta dal 1969 al 1986, la A112 è stata una delle auto più amate in Italia, capace di unire praticità, stile e prestazioni in un pacchetto compatto e accessibile. Con oltre 1,2 milioni di esemplari venduti, la A112 ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobile, diventando un mito senza tempo.


    Il contesto: la risposta italiana alla Mini

    Negli anni ’60, la Mini stava conquistando il mercato europeo con il suo design rivoluzionario e la sua trazione anteriore. In Italia, la Fiat 850, pur essendo un’auto di successo, non riusciva a competere con l’appeal della Mini, soprattutto tra i giovani e le donne. Fu così che Dante Giacosa, geniale ingegnere di Fiat, decise di sviluppare un nuovo modello attraverso la controllata Autobianchi. L’obiettivo era creare un’auto compatta, moderna ed elegante, che potesse competere con la Mini e anticipare le soluzioni tecniche della futura Fiat 127.

    Nacque così il progetto X1/2, che avrebbe dato vita alla A112. Presentata al Salone di Torino del 1969, la A112 ottenne un successo immediato, diventando in poco tempo un’auto cult.


    La A112: un’auto rivoluzionaria

    La A112 si distingueva per il suo design compatto e sportivo, con linee pulite e un’abitabilità sorprendente per le sue dimensioni. La trazione anteriore, il motore Fiat da 903 cm³ (inizialmente con 44 CV) e il cambio a 4 marce la rendevano un’auto agile e divertente da guidare. Nonostante le dimensioni ridotte, la A112 offriva un bagagliaio da 180 litri e un’abitabilità confortevole, grazie anche alla scocca portante che garantiva rigidità e sicurezza.

    Il successo della A112 fu tale che, nei primi anni, la produzione non riusciva a soddisfare la domanda, costringendo i clienti ad attese di oltre un anno. Nel 1970, la A112 si aggiudicò il secondo posto come Auto dell’Anno, superata solo dalla Fiat 128.


    Le versioni: dalla Elegant all’Abarth

    Nel corso della sua carriera, la A112 ha subito numerosi restyling e miglioramenti, dando vita a otto serie diverse. Tra le versioni più celebri spiccano:

    • A112 Elegant: introdotta nel 1971, offriva finiture più curate, come il tetto in colore contrastante e una dotazione più ricca.
    • A112 Abarth: la versione sportiva, nata dalla collaborazione con Carlo Abarth, era equipaggiata con un motore da 982 cm³ e 58 CV, capace di raggiungere i 160 km/h. Con il suo assetto ribassato e il design aggressivo, la A112 Abarth diventò l’auto dei sogni per i giovani sportivi.
    • A112 Elite: la versione di punta, con motore da 965 cm³ e 48 CV, cambio a 5 marce e accensione elettronica, rappresentava il top della gamma in termini di comfort e tecnologia.

    La A112 Abarth: un mito sportivo

    La A112 Abarth è stata una delle auto più iconiche degli anni ’70 e ’80. Con il suo motore potenziato, il design sportivo e le prestazioni brillanti, la Abarth era l’auto ideale per chi cercava emozioni su strada. Tanti campioni dell’epoca hanno accompagnato le loro carriere con questa piccola grande auto. La A112 Abarth non era solo un’auto, ma un simbolo di passione e sportività.


    L’eredità della A112

    La A112 è stata prodotta fino al 1986, quando è stata sostituita dalla Lancia Y10. Nonostante la sua uscita di scena, la A112 ha lasciato un’eredità immensa. È stata l’auto che ha inventato il concetto di utilitaria premium, un’auto piccola ma ricca di stile, tecnologia e personalità. Oggi, la A112 è ancora amatissima dagli appassionati, che la considerano un pezzo di storia dell’automobile italiana.


    Un’auto che ha fatto sognare

    L’Autobianchi A112 è stata un’auto rivoluzionaria, capace di unire praticità, stile e prestazioni in un pacchetto compatto e accessibile. Con modelli come la Elegant e l’Abarth, ha scritto pagine indimenticabili della storia dell’automobile, conquistando il cuore di milioni di italiani. E anche se oggi non è più in produzione, la A112 continua a vivere nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di guidarla, un’auto che ha fatto sognare e che rimarrà per sempre un mito senza tempo.