Il tema delle accise sui carburanti è tornato prepotentemente alla ribalta, con un’ipotesi di aumento che potrebbe avere ripercussioni significative sul settore dei trasporti e, più in generale, su milioni di automobilisti italiani. Secondo le ultime dichiarazioni del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi, l’allineamento delle accise tra gasolio e benzina è ormai una realtà in fase di approvazione, con effetti a partire dal 2026. Ma cosa significa concretamente questa manovra? E quali saranno le conseguenze per le imprese e i privati?
Un colpo per il trasporto leggero e le piccole imprese
L’aumento delle accise sul gasolio riguarderebbe circa 4,3 milioni di veicoli al di sotto delle 7,5 tonnellate, ovvero l’89,6% del parco circolante di veicoli industriali. Questo si tradurrebbe in un aumento dell’8,4% del costo del gasolio pagato dalle imprese, un aggravio non indifferente in un momento già critico per il settore. Come sottolineato da Confartigianato, molte aziende operanti nel trasporto di merci e persone faticherebbero a scaricare questi costi aggiuntivi sui listini, soprattutto in un contesto di debolezza della domanda e di riduzione della spesa delle famiglie (-0,3% nel secondo trimestre del 2024 rispetto al primo).
Il settore del trasporto persone, già provato da anni di crisi e aumenti dei costi, potrebbe subire un ulteriore colpo a causa del calo della domanda turistica (-3,3% negli arrivi nei primi sette mesi del 2024). Le piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore pulsante dell’economia italiana, si troverebbero quindi a dover fronteggiare un nuovo aumento dei costi operativi, con il rischio di ulteriori difficoltà nel mantenere la competitività.
Automobilisti sotto pressione: il peso sulle tasche dei cittadini
Non solo le imprese, però. Anche i privati cittadini potrebbero risentire dell’aumento delle accise. In Italia, sono circa 16,9 milioni le auto alimentate a gasolio, contro 17 milioni a benzina. Secondo il Codacons, un aumento di appena 1 centesimo sulla tassazione del diesel comporterebbe un esborso aggiuntivo di 245 milioni di euro per gli automobilisti, cifra che raddoppierebbe nel caso di un incremento di 2 centesimi. Un peso non da poco, soprattutto in un Paese dove le imposte sul gasolio sono già le più alte dell’Unione Europea.
L’allineamento delle accise: una questione ambientale o una necessità fiscale?
L’allineamento delle accise tra gasolio e benzina non è solo una questione economica, ma anche ambientale. L’Italia, infatti, risponde così a un impegno preso con l’Unione Europea, che considera il disallineamento delle accise come un “sussidio ambientalmente dannoso”. Il riallineamento, graduale a partire dal 2026, prevede un aumento di 1-2 centesimi all’anno, fino a raggiungere un’aliquota unica di 0,673 euro al litro per entrambi i carburanti.
Secondo il relatore del decreto, Antonio Trevisi (Forza Italia), “non c’è alcun aumento delle accise sui carburanti, ma un doveroso allineamento sulla base del principio che chi meno inquina, meno paga”. Una posizione condivisa anche da Giorgio Salvitti di Fratelli d’Italia, che ricorda come questa manovra risponda a “una precisa esigenza di tutela ambientale”.
Tuttavia, le opposizioni non hanno risparmiato critiche. Il Partito Democratico ha definito l’operazione “un aumento furbesco delle accise”, sottolineando come il governo abbia negato per settimane l’intenzione di procedere con questa manovra.
Le risorse per il trasporto pubblico: un beneficio a lungo termine
Nonostante le polemiche, l’aumento delle accise porterà nelle casse dello Stato un surplus stimato in oltre 100 milioni di euro nel primo anno, cifra che potrebbe superare i 500 milioni entro il 2030. Questi fondi saranno destinati al trasporto pubblico, un settore che necessita di investimenti significativi per migliorare l’efficienza e la sostenibilità.
In conclusione un equilibrio difficile da trovare
L’aumento delle accise sul gasolio rappresenta una sfida complessa, che mette in gioco esigenze economiche, ambientali e sociali. Da un lato, c’è la necessità di rispettare gli impegni internazionali e di tutelare l’ambiente; dall’altro, il rischio di gravare ulteriormente su imprese e cittadini già in difficoltà. Il governo dovrà trovare un equilibrio tra queste esigenze, magari attraverso misure di compensazione o agevolazioni per i settori più colpiti.
Intanto, per gli automobilisti e le imprese del trasporto, il messaggio è chiaro: prepararsi a un futuro in cui il costo del gasolio sarà sempre più alto, con tutte le conseguenze del caso. Resta da vedere se questa manovra riuscirà a conciliare crescita economica, sostenibilità ambientale e giustizia sociale, o se si tradurrà semplicemente in un ulteriore peso per chi già fatica a far quadrare i conti.
Quando si parla di automobili che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’industria automobilistica, il nome Opel non può mancare. Fondata nel 1862 da Adam Opel, questa casa automobilistica tedesca ha saputo evolversi nel tempo, diventando un simbolo di innovazione, qualità e design. In questo articolo, ripercorriamo la storia della Opel, dalle sue origini fino ai giorni nostri, per scoprire come ha conquistato il cuore degli appassionati di motori in tutto il mondo.
Le Origini della Opel: Dalle macchine da cucire alle automobili
La storia della Opel inizia a Rüsselsheim, in Germania, dove Adam Opel fondò l’azienda come produttrice di macchine da cucire di grande successo. Tuttavia, fu solo dopo la sua morte, nel 1895, che i suoi figli decisero di diversificare la produzione, entrando prima nel settore delle biciclette, per poi evolversi nel tempo a motocicli, motocarri e infine al settore automobilistico. Nel 1899, Opel presentò il suo primo veicolo a motore, derivato da un modello ottenuto in licenza dalla francese Darracq, la stessa casa alla quale si deve la nascita dell’ Alfa Romeo in Italia, segnando l’inizio di una nuova era.
Gli Anni d’Oro: Innovazione e Espansione
Negli anni ’20 e ’30, Opel si affermò come uno dei principali produttori di automobili in Europa, riuscendo a superare la crisi post bellica ispirandosi alla catena di montaggio della Ford americana. Con modelli iconici come l’Opel Laubfrosch e l’Opel Olympia, l’azienda introdusse tecniche di produzione innovative, diventando la prima casa automobilistica tedesca a utilizzare la catena di montaggio. Questo permise di ridurre i costi e rendere le auto accessibili a un pubblico più ampio.
Riuscí a crearsi anche un suo particolare mercato anche nel settore dei frigoriferi, allora una novitá grazie all’importazione prima e la produzione poi dei modelli americani Frigidare, facenti parte dello stesso gruppo industriale, sino a quando il successo del reparto automobilistico costrinsero a spostare la produzione dei frigoriferi in altri stabilimenti fuori dalla Germania.
Durante gli anni ’60 e ’70, Opel consolidò la sua reputazione con modelli di successo come l’Opel Kadett e l’Opel Rekord, che divennero sinonimo di affidabilità e design moderno. L’azienda si espanse anche a livello internazionale, conquistando mercati in Europa e oltre, anche grazie alla collaborazione con la Vauxall inglese, con cui condivideva tecnologie e col tempo i progetti.
Opel e General Motors: Una collaborazione strategica
Nel 1929, Opel entrò a far parte del gruppo General Motors, un’acquisizione che permise all’azienda di accedere a nuove tecnologie e risorse. Questo sodalizio durò quasi 90 anni, durante i quali Opel sperimentó nuovi segmenti di mercato, come le sportive come Manta o la GT, le ammiraglie come la Commodore o la Senator e la media Kadett, le furgonette Bedford, per arrivare negli anni 80 al successo della Corsa tuttora in produzione. Negli anni 90 nacque la futuristica sportiva Calibra, derivata dalla media Vectra e la Kadett venne sostituita dalla Astra, che prendette il nome dalla sua omologa inglese a marchio Vauxall, cosi come nacquero il fuoristrada Frontera di derivazione Isuzu o la Agila di derivazione Suzuki, in un periodo nel quale quelle case giapponesi erano in orbita GM. Arrivó negli anni 2000 una collaborazione con il gruppo Fiat con il quale vennero messi in comune motori e pianali per il rinnovo dei modelli di entrambi i gruppi , conclusasi dopo pochi anni con una penale pagata al gruppo italiano per chiudere in anticipo la collaborazione. Opel continuò a produrre veicoli di alta qualità, come l’Opel Corsa e l’Opel Astra, due modelli che versione dopo versione hanno dominato le strade europee per decenni, nonostante la razionalizzazione dei costi imposta dalla casa madre americana fecero perdere nel tempo un pó dello spirito innovativo del marchio relegandolo a un marchio generalista economico.
Il Nuovo capitolo: Opel nel Gruppo Stellantis
Nel 2017, Opel è stata acquisita dal gruppo PSA (oggi Stellantis), segnando l’inizio di una nuova era, dopo la decisione del gruppo americano di abbandonare il mercato europeo, cedendolo a un partner con cui già collaborava. Purtoppo alleanze strategiche poco redditizie, qualche progetto sbagliato e dei bilanci sempre traballanti portarono GM alla decisione di cedere la casa europea, incapace di dare una direzione solida che invece sotto la nuova proprietá é riuscita a tornare in utile quasi da subito. Con un rinnovato focus sull’innovazione e la sostenibilità, Opel ha lanciato modelli elettrici e ibridi, come l’Opel Corsa-e e l’Opel Mokka-e, dimostrando di essere all’avanguardia nella mobilità del futuro, nonostante abbia dovuto adeguare la propria produzione a pianali e motori di orgine francese.
Perché Scegliere una Opel?
Opel rappresenta una combinazione perfetta tra tradizione e innovazione. Con oltre 160 anni di storia, l’azienda ha dimostrato di saper adattarsi ai cambiamenti del mercato, offrendo veicoli che uniscono design accattivante, tecnologia avanzata e prestazioni eccellenti. Che tu sia alla ricerca di un’auto compatta per la città o di un SUV versatile, Opel ha un modello adatto a ogni esigenza.
Opel, un Marchio che Continua a Innovare
La storia della Opel è una testimonianza di come passione, innovazione e dedizione possano trasformare un’azienda in un’icona globale. Oggi, Opel guarda al futuro con modelli sempre più sostenibili e tecnologicamente avanzati, mantenendo intatto il suo spirito pionieristico.
Dopo anni di assenza dal segmento delle ammiraglie, Alfa Romeo si prepara a tornare in grande stile con la nuova E-Jet, un modello che promette di ridare lustro al marchio milanese e colmare il vuoto lasciato dalla 166, l’ultima vera ammiraglia del Biscione. Con un design innovativo a cavallo tra SUV e berlina, l’E-Jet si posizionerà sopra le attuali Stelvio e Giulia, anticipando quella che potrebbe essere la futura direzione del brand, anche per modelli come l’erede della Giulietta, destinata a diventare un crossover piuttosto che una berlina tradizionale.
Un ritorno atteso
La mancanza di modelli competitivi e centrati per il mercato ha ultimamente affossato le vendite di Alfa Romeo, nonostante il marchio vanti una schiera di appassionati fedeli, attratti dalla sua storia, dalla sportività e dal design inconfondibile. Tuttavia, i numeri in aumento della nuova Junior fanno ben sperare: c’è ancora un forte interesse per il Biscione, e l’E-Jet potrebbe essere l’auto giusta per risollevare le sorti del brand.
Con l’E-Jet, Alfa Romeo non solo torna a competere nel segmento premium, ma lo fa con un’auto che sfida le convenzioni, proponendo una forma ibrida tra SUV e berlina, capace di attrarre sia chi cerca eleganza sia chi desidera versatilità.
Design innovativo e prestazioni da urlo
L’E-Jet si presenta come un’auto difficile da catalogare: non è una berlina tradizionale, ma nemmeno un crossover. Quel che è certo è che il DNA Alfa Romeo sarà ben presente, con un design sportivo e linee aggressive che richiamano la storia gloriosa del marchio. La versione top di gamma Quadrifoglio, inoltre, promette di essere una delle più potenti nella storia di Alfa Romeo, con oltre 1000 cavalli di potenza e un’autonomia di circa 800 km nella configurazione elettrica.
La piattaforma STLA Large su cui nascerà l’E-Jet garantirà prestazioni dinamiche all’altezza della tradizione Alfa Romeo, mentre la lunghezza di poco inferiore ai 5 metri la posizionerà come una vera ammiraglia, pronta a competere con i big del segmento premium.
Motori termici ed elettrificazione: il mix perfetto
Nonostante la spinta verso l’elettrificazione, Alfa Romeo sembra aver compreso che il mercato non è ancora pronto a dire addio ai motori termici. Per questo, l’E-Jet potrebbe offrire almeno una versione con motore a combustione interna, condividendo la tecnologia con modelli di lusso come la futura Maserati Quattroporte. Questa scelta strategica potrebbe attirare chi non è ancora pronto a passare all’elettrico, garantendo al contempo un’offerta completa e versatile.
Una speranza per il futuro del Biscione
L’arrivo dell’E-Jet rappresenta una speranza concreta per il futuro di Alfa Romeo, un marchio che, nonostante le difficoltà, continua a suscitare passione e ammirazione. In un gruppo come Stellantis, che ospita numerosi brand e ciclicamente fa trapelare voci di chiusura per quelli meno performanti, l’E-Jet potrebbe essere la chiave per scongiurare il rischio di un declino definitivo.
Con questo modello, Alfa Romeo non solo punta a riconquistare il suo posto nel mercato premium, ma anche a rinnovare la fiducia dei suoi appassionati, dimostrando che il Biscione ha ancora tanto da offrire.
E voi, cosa ne pensate? L’Alfa Romeo E-Jet potrebbe essere l’auto che risolleva le sorti del marchio, o credete che il futuro del Biscione sia ormai segnato?
Giorgietto Giugiaro è un nome che risuona nel mondo del design automobilistico come sinonimo di innovazione, eleganza e rivoluzione. Considerato uno dei più grandi designer di automobili di tutti i tempi, Giugiaro ha lasciato un’impronta indelebile nel settore, creando alcune delle vetture più iconiche della storia. In questo articolo, esploreremo la sua straordinaria carriera, le sue creazioni più celebri e alcune curiosità che lo rendono un vero e proprio mito dei motori.
La Storia di Giorgietto Giugiaro
Nato il 7 agosto 1938 a Garessio, in Piemonte, Giorgietto Giugiaro ha dimostrato fin da giovane una spiccata passione per il disegno e la progettazione. A soli 17 anni, entrò alla Fiat, dove iniziò a farsi notare per il suo talento. Tuttavia, fu alla Bertone e poi alla Ghia che Giugiaro affinò le sue capacità, lavorando su progetti che già preannunciavano il suo genio.
Nel 1968, fondò la Italdesign, uno studio di design che sarebbe diventato un punto di riferimento globale per l’automotive. Con un approccio che univa estetica e funzionalità, Giugiaro ha ridefinito il concetto di design automobilistico, influenzando generazioni di designer.
Le Automobili Iconiche di Giugiaro
Giorgietto Giugiaro ha firmato oltre 200 modelli di auto, molti dei quali sono diventati vere e proprie icone. Ecco alcune delle sue creazioni più celebri:
Volkswagen Golf Mk1 (1974) La prima generazione della Volkswagen Golf è forse uno dei suoi progetti più famosi. Con il suo design semplice ma rivoluzionario, la Golf ha introdotto il concetto di “auto compatta” ed è diventata un best-seller globale.
DeLorean DMC-12 (1981) Resa celebre dal film Ritorno al Futuro, la DeLorean DMC-12 è un’icona degli anni ’80. Il suo design futuristico, con le portiere ad ali di gabbiano e la carrozzeria in acciaio inossidabile, è ancora oggi riconoscibile in tutto il mondo.
Alfa Romeo Giulia Sprint GT (1963) Questa berlina sportiva è considerata una delle auto più belle di sempre. Il suo design elegante e sportivo ha conquistato gli appassionati di tutto il mondo.
Fiat Panda (1980) La Fiat Panda è un esempio di design funzionale e pratico. Nonostante le sue linee semplici, è diventata un’auto amatissima per la sua versatilità e affidabilità.
Lotus Esprit (1976) Con il suo design aggressivo e aerodinamico, la Lotus Esprit è diventata un simbolo delle supercar degli anni ’70 e ’80.
Curiosità su Giorgietto Giugiaro
Premi e Riconoscimenti: Giugiaro è stato nominato “Designer del Secolo” nel 1999, un riconoscimento che sottolinea il suo impatto sul mondo del design.
Non Solo Auto: Oltre alle automobili, Giugiaro ha progettato anche motociclette, elettrodomestici, orologi e persino armi da fuoco.
Passione per l’Innovazione: Giugiaro è stato un pioniere nell’uso di materiali leggeri e tecnologie avanzate, anticipando tendenze che sono diventate standard nel settore automobilistico.
Perché Giugiaro è ancora rilevante oggi
Il lavoro di Giorgietto Giugiaro continua a influenzare il design automobilistico moderno. Le sue creazioni non sono solo belle da vedere, ma anche funzionali e innovative, caratteristiche che le rendono attuali anche a distanza di decenni. Per gli appassionati di motori, studiare le sue opere è un modo per comprendere l’evoluzione del design e l’importanza di un approccio olistico alla progettazione.
Giorgietto Giugiaro è senza dubbio uno dei più grandi designer della storia dell’automobile. Le sue creazioni hanno segnato epoche e continuano a ispirare designer e appassionati in tutto il mondo. Se ami i motori, non puoi non conoscere la sua storia e le sue opere, che rappresentano un perfetto equilibrio tra arte e ingegneria.
Il marchio MG sta vivendo un momento di grande successo in Italia, posizionandosi tra i brand più in ascesa grazie a modelli che uniscono design accattivante, tecnologia e prezzi competitivi. Con l’arrivo del nuovo MG S5, un SUV elettrico che promette di ridefinire gli standard del segmento, il brand cinese conferma la sua ambizione di conquistare il mercato europeo.
Il successo di MG in Italia: ZS e MG3 come punti di forza
Prima di parlare del nuovo S5, è impossibile non menzionare il successo che MG sta riscuotendo in Italia. Modelli come la ZS Classic, un SUV medio dall’estetica gradevole e con 5 anni di garanzia, hanno rivoluzionato il mercato offrendo un’auto spaziosa e ben equipaggiata al prezzo di un’utilitaria, con listini che partono da poco più di 15.000 euro.
A questo si aggiunge la MG3, un’utilitaria full hybrid dalle prestazioni e dal prezzo veramente competitivo, che ha saputo conquistare un pubblico sempre più ampio. Questi modelli hanno contribuito a consolidare la reputazione di MG come marchio accessibile ma di qualità, capace di offrire un’ottima relazione tra prezzo e valore.
MG S5: il futuro elettrico del marchio
Il nuovo MG S5 rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia del brand, puntando tutto sull’elettrificazione. Già disponibile in Cina e atteso in Europa per la primavera 2025, questo SUV elettrico è destinato a sostituire il modello ZS EV, portando con sé una piattaforma dedicata e un design innovativo.
Condividendo la base ingegneristica con la MG 4, l’S5 promette prestazioni ottimizzate e una maggiore efficienza energetica. Gli interni sono stati completamente riprogettati, con un abitacolo che unisce eleganza e funzionalità, offrendo un’esperienza di guida premium grazie all’integrazione di tecnologie all’avanguardia.
Autonomia e prezzo: un mix vincente
Il MG S5 si propone con tre varianti di autonomia nel mercato cinese dove viene venduto col nome di ES5: una versione base da 264 miglia, una intermedia da 320 miglia e una top di gamma capace di percorrere 326 miglia. Sebbene le specifiche per il mercato europeo non siano ancora state ufficializzate, è probabile che vengano mantenute configurazioni simili.
Il vero punto di forza dell’S5, tuttavia, è il suo prezzo aggressivo. Con un listino che potrebbe partire da meno di 30.000 sterline (circa 35.000 euro), il nuovo SUV elettrico si posiziona come un’opzione accessibile nel segmento, mettendo in difficoltà i competitor grazie a un mix vincente di tecnologia, design e convenienza.
MG S5: una scommessa per il futuro
L’arrivo dell’MG S5 arriva in un momento di profonda trasformazione del settore automotive, dove la mobilità elettrica sta assumendo un ruolo sempre più centrale. Con questo modello, MG dimostra di voler competere non solo sul fronte dei prezzi, ma anche su quello dell’innovazione e della sostenibilità.
Il successo di modelli come la ZS e la MG3 ha già dimostrato che il brand sa interpretare le esigenze del mercato, offrendo auto di qualità a prezzi accessibili. Con l’S5, MG si prepara a conquistare anche il segmento dei SUV elettrici, confermandosi come uno dei marchi più interessanti e dinamici del panorama automobilistico italiano ed europeo.
E voi, cosa ne pensate? L’MG S5 potrebbe diventare il prossimo punto di riferimento per chi cerca un SUV elettrico accessibile e tecnologico, o preferite restare fedeli ai modelli termici?
Le utilitarie continuano a essere una scelta popolare per chi cerca un’auto compatta, economica e versatile, perfetta per la città e i piccoli spostamenti. Con l’evoluzione della tecnologia e l’attenzione sempre maggiore all’ecosostenibilità, le utilitarie offrono un mix di efficienza, comfort e innovazione. In questo articolo, analizzeremo le migliori utilitarie disponibili sul mercato nel 2025, evidenziando pregi e difetti di ciascuna per aiutarti a fare la scelta giusta.
Purtoppo i prezzi delle auto da qualche anno si sono alzati per varie motivazioni, dalle normative ambientali al costo dei materiali, alle dotazioni di sicurezza e di ausilio alla guida diventate obbligatorie hanno fatto si che in proporzione sulle auto piú economiche l’incidenza degli aumenti si noti maggiormente, con listini praticamente raddoppiati negli ultimi 5/7 anni.
Ma nonostante gli aumenti le utilitarie sono sempre la scelta migliore e adatta alle esigenze e alle finanze di tutti, dall’unica macchina in famiglia, alla seconda auto di casa, al mezzo senza troppe pretese per andare a lavoro.
Vediamo qualche valida soluzione
1. Fiat Panda
Pregi:
Design iconico e intramontabile, che si fa in due nel 2025, con la versione storica, ora chiamata Pandina che viene affiancata da una versione piú grande, la Grande Panda, disponibile anche full eletric.
Prezzo accessibile, a partire da €15.900.
Ottima manovrabilità in città grazie alle dimensioni compatte.
Motori efficienti, con opzioni ibride e full-electric per ridurre i consumi.
Difetti:
Spazio interno limitato, soprattutto per i passeggeri posteriori.
Meno adatta ai lunghi viaggi a causa del comfort ridotto.
Perché sceglierla: La Fiat Panda rimane un’icona delle utilitarie, perfetta per chi cerca un’auto economica e pratica per la città, ora con opzioni più ecologiche.
2. Toyota Yaris
Pregi:
Tecnologia ibrida di ultima generazione, con consumi ridotti e bassissime emissioni.
Design moderno e sportivo.
Interni ben rifiniti e dotati di tecnologia avanzata, incluso un sistema multimediale touchscreen di ultima generazione.
Affidabilità Toyota, conosciuta per la longevità dei suoi veicoli.
Difetti:
Prezzo più elevato rispetto alla concorrenza (a partire da circa €24.500).
Bagagliaio non molto capiente.
Perché sceglierla: La Toyota Yaris è l’ideale per chi vuole un’auto ecologica e tecnologica, senza rinunciare allo stile.
3. Citroën C3
Pregi:
Design accattivante e personalizzabile con colori vivaci e dettagli unici, con aspetto che ricorda i SUV.
Prezzo competitivo, a partire da circa €15.000 che ne fanno una soluzione tra le piú economiche della sua categoria.
Comfort elevato grazie alla sospensione avanzata e agli interni spaziosi.
Dotazioni di serie ricche, incluso , a partire dagli allestimenti intermedi, un sistema multimediale touchscreen e connettività avanzata.
Difetti:
Prestazioni dei motori non eccellenti, soprattutto in autostrada.
Qualità dei materiali interni non premium.
Radio non presente nella versione base: per ascoltare la musica occorre collegare lo smartphone come sorgente audio
Perché sceglierla: La Citroën C3 è perfetta per chi cerca un’auto comoda e personalizzabile, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
4. Peugeot 208
Pregi:
Design moderno e sportivo, con interni high-tech e un’esperienza di guida coinvolgente.
Disponibile in versione elettrica (e-208) con autonomia migliorata (fino a 400 km).
Guidabilità precisa e piacevole, ideale per la città e i viaggi più lunghi.
Motori efficienti, sia benzina con opzioni ibride che elettriche.
Difetti:
Prezzo più alto rispetto ad alcune concorrenti (a partire da €21.400).
Spazio posteriore ridotto per passeggeri alti.
Motori PureTech non particolarmente affidabili, per via della cinghia a bagno d’olio che si consuma precocemente e richiede di dover fare la distribuzione giá a bassi chilometraggi
Perché sceglierla: La Peugeot 208 è un’auto dal design accattivante e tecnologica, ideale per chi vuole un’auto moderna e performante.
5. Renault Clio
Pregi:
Design elegante e raffinato, con un restyling moderno previsto per il 2025.
Motori efficienti, con opzione ibrida (E-Tech Hybrid) e diesel.
Interni spaziosi e ben rifiniti, con tecnologia avanzata di serie.
Prezzo competitivo, a partire da €19.000.
Difetti:
Versione ibrida ed elettrica leggermente più costose.
Bagagliaio non tra i più capienti della categoria.
Se si cerca una soluzione elettrificata non é competitiva rispetto alla sorella Renault 5 E-Tech di concezione molto piú moderna e full electric
Perché sceglierla: La Renault Clio è un’ottima scelta per chi cerca un’auto equilibrata, con un mix di stile, tecnologia ed efficienza.
6. Dacia Sandero
Pregi:
Prezzo molto accessibile, a partire da €13.900.
Spazio interno generoso per la categoria, ideale per famiglie.
Motori semplici ma affidabili, di derivazione Renault, con opzioni a GPL per ridurre i costi di gestione.
Dotazioni essenziali ma sufficienti per l’uso quotidiano.
Difetti:
Design e interni basici, meno premium rispetto alla concorrenza.
Meno tecnologia e comfort rispetto ad altre utilitarie.
Perché sceglierla: La Dacia Sandero è l’auto perfetta per chi cerca il massimo risparmio senza rinunciare alla praticità.
7. Opel Corsa
Pregi:
Design moderno e sportivo, .
Disponibile in versione elettrica (Corsa-e) con autonomia migliorata (fino a 420 km).
Guidabilità agile e divertente, ideale per la città e i viaggi più lunghi.
Prezzo competitivo, a partire da €19.900, spesso in promozione.
Difetti:
Spazio posteriore non molto ampio.
Prezzo della versione elettrica più elevato.
Perché sceglierla: La Opel Corsa è un’auto versatile, adatta sia alla città che ai viaggi più lunghi, con un’opzione elettrica interessante.
8. Skoda Fabia
Pregi:
Spazio interno e bagagliaio tra i più capienti della categoria.
Design sobrio ma elegante
Motori efficienti, di origine Volkswagen, e prestazioni solide, con opzioni ibride.
Prezzo accessibile, a partire da €20.700.
Difetti:
Design meno accattivante rispetto ad alcune concorrenti.
Meno tecnologia di infotainment rispetto ad altre utilitarie.
Motorizzazione diesel non piú disponibile.
Perché sceglierla: La Skoda Fabia è l’ideale per chi cerca un’auto spaziosa e pratica, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Conclusioni
Le utilitarie del 2025 offrono una gamma di opzioni sempre più ampia, con modelli che spaziano dall’economia alla tecnologia avanzata. Ogni auto ha i suoi punti di forza: la Fiat Panda è l’icona intramontabile, la Toyota Yaris è la regina dell’ibrido, la Citroën C3 offre comfort e personalizzazione, la Peugeot 208 brilla per design e tecnologia, la Renault Clio è equilibrata ed elegante, la Dacia Sandero è la regina del risparmio, la Opel Corsa è versatile e sportiva, e la Skoda Fabia è spaziosa e affidabile.
Qual è la migliore per te? Dipende dalle tue esigenze: se cerchi economia e praticità, la Dacia Sandero o la Fiat Panda sono ottime scelte. Se invece vuoi un’auto più tecnologica ed ecologica, la Toyota Yaris o la Peugeot 208 potrebbero fare al caso tuo.
Hai già deciso quale utilitaria fa per te? Faccelo sapere nei commenti e condividi la tua esperienza!
Nonostante la collaborazione strategica tra Toyota e Suzuki, che vede la casa giapponese fornire modelli come la RAV4 e la Corolla per i badge engineering di Across e Swace, i due marchi continuano a competere nel segmento dei piccoli fuoristrada. Con l’uscita di scena del Suzuki Jimny dai listini europei, a causa delle sempre più stringenti norme ambientali, Toyota coglie l’occasione per presentare il suo nuovo baby Land Cruiser, un fuoristrada compatto che promette di rivoluzionare il mercato.
Un’icona in formato ridotto
Il nuovo baby Land Cruiser, atteso per la fine del 2025, rappresenta una versione compatta dell’iconico fuoristrada di Toyota. Basato sulla piattaforma IMV 0, il modello si posiziona nel segmento D con una lunghezza di circa 4,5 metri, offrendo un mix perfetto tra versatilità e maneggevolezza.
Il design mantiene il DNA robusto e affidabile del Land Cruiser, ma in un formato più adatto alla vita urbana. Le linee sono squadrate e aggressive, con dettagli che richiamano il modello originale, come la griglia frontale imponente e le protezioni laterali. Nonostante le dimensioni ridotte, il baby Land Cruiser non rinuncia alla sua vocazione fuoristrada, con una trazione integrale di serie e una gamma di motorizzazioni che include opzioni benzina, diesel e una possibile versione elettrica.
Una risposta al vuoto lasciato dal Jimny
Con un prezzo stimato intorno ai 25.000 euro, il baby Land Cruiser si propone come un’alternativa accessibile e competitiva nel segmento dei fuoristrada compatti. La scelta di utilizzare una piattaforma diversa dalla GA-F ha permesso a Toyota di mantenere i costi contenuti senza compromettere gli elevati standard qualitativi del marchio.
La scomparsa del Suzuki Jimny dai listini europei, a causa delle normative ambientali sempre più severe, ha lasciato un vuoto nel mercato che il baby Land Cruiser potrebbe riempire. Con le sue dimensioni compatte e le prestazioni fuoristrada, il nuovo modello di Toyota si rivolge a chi cerca un’auto versatile, capace di affrontare sia la città che i terreni più impervi.
Tecnologia e sostenibilità
Il baby Land Cruiser non è solo un’erede in miniatura del modello originale, ma anche un’auto moderna e tecnologicamente avanzata. L’abitacolo è progettato per offrire comfort e praticità, con materiali di alta qualità e un sistema di infotainment all’avanguardia. La possibile versione elettrica, inoltre, rappresenta un passo verso un futuro più sostenibile, senza rinunciare alla vocazione avventuriera del Land Cruiser.
Arrivo previsto nel 2026
La commercializzazione del baby Land Cruiser è prevista per l’inizio del 2026, anche se la disponibilità sul mercato europeo non è ancora stata confermata. Questo modello rappresenta la risposta di Toyota alla crescente domanda di SUV compatti, combinando l’eredità del Land Cruiser con dimensioni più gestibili e tecnologie innovative.
Con il lancio del baby Land Cruiser, Toyota dimostra ancora una volta la sua capacità di evolversi per soddisfare le esigenze di un pubblico più ampio, mantenendo intatti i valori che hanno reso il marchio un punto di riferimento nel mondo dei fuoristrada.
E voi, cosa ne pensate? Il baby Land Cruiser potrebbe diventare il nuovo punto di riferimento per gli amanti dei fuoristrada compatti, o il Jimny rimarrà insostituibile nel cuore degli appassionati?
Il mercato automobilistico italiano sta vivendo una trasformazione significativa con l’arrivo sempre più massiccio di case automobilistiche cinesi. Questi brand, che un tempo erano considerati di nicchia, stanno guadagnando popolarità grazie a proposte competitive in termini di design, tecnologia e prezzo.
E con gli aumenti di prezzo delle automobili, quasi raddoppiati negli ultimi anni, per restare nel budget si é costretti a guardarsi intorno e valutare soluzioni che fino a qualche tempo non ci sarebbero neanche venute in mente. Un esempio sono le auto di un paese che non ha grande tradizione automobilistica come la Cina, ma che sta recuperando in fretta grazie a tecnologie innovative, specie sull’elettrico, qualitá ormai comparabile ai prodotti occidentali e soprattutto prezzi competitivi.
Vediamo le principali case automobilistiche cinesi disponibili in Italia, distinguendo tra i marchi più grandi e importanti importati direttamente e quelli che operano attraverso importatori locali che spesso rimarchiano con un proprio brand veicoli di origine cinese.
E la differenza non é un dettaglio, perché la disponibilitá di ricambi e assistenza sono il tallone d’achille dei nuovi marchi, e la presenza di una struttura efficiente e dei magazzini ricambi forniti fanno la differenza. Infatti attendere per mesi un ricambio , magari a seguito di un guasto o di un’incidente, potrebbe significare stare senza auto con problemi logistici e spese inattese, cosa che potrebbe capitare con importatori non troppo strutturati che devono gestire un catalogo di prodotti di differente origine perché si avvalgono di piú fornitori con ricambi incompatibili tra i vari modelli trattati.
E’ quindi bene informarsi prima dell’acquisto della disponibilitá di centri di assistenza, ricambi e tempi di gestione , anche sentendo chi ha giá acquistato automobili di questi brand per capire la serietá dell’assistenza, sia a livello dei riparatori ufficiali che dei magazzini ricambi.
I grandi marchi cinesi
BYD (Build Your Dreams) BYD è uno dei nomi più riconosciuti nel panorama automobilistico cinese, specializzato in veicoli elettrici e ibridi e tra i principali produttori mondiali di batterie per veicoli elettrici.
Con una forte presenza globale, BYD ha iniziato a conquistare il mercato italiano con modelli come la BYD Han, una berlina elettrica di lusso, e la BYD Seal U, un SUV plug-in hybrid, il SUV medio Atto, o il piú piccolo Dolphin.
La strategia di BYD si basa su tecnologie all’avanguardia, come le batterie al litio-ferro-fosfato, che garantiscono autonomie competitive e una maggiore durata.
MG Motor Acquistata dal colosso cinese SAIC Motor, MG Motor è un marchio storico britannico che oggi produce veicoli in Cina. In Italia, MG si sta facendo notare con modelli come la MG ZS, un SUV compatto dal prezzo molto competitivo , disponibile anche elettrico, e la MG5, una station wagon full-electric o la utilitaria full hybrid MG3. MG combina design moderno, tecnologia avanzata e prezzi accessibili, puntando a un pubblico giovane e attento all’ambiente.
Lynk & Co Lynk & Co, parte del gruppo Geely (proprietario anche di Volvo e con cui condivide la tecnologia), è un marchio giovane e innovativo che punta su modelli ibridi ed elettrici. In Italia, Lynk & Co sta iniziando a farsi conoscere con il modello 01, un SUV compatto ibrido plug-in che offre un approccio moderno alla mobilità, incluso un sistema di noleggio flessibile o la crossover coupe elettrica 02.
Leapmotor Leapmotor è un marchio cinese emergente specializzato in veicoli elettrici salito alla ribalta per la collaborazione con gruppo Stellantis che si occupa della distribuzione dei suoi modelli al di fuori della Cina. Con modelli come la Leapmotor C10, un SUV elettrico con autonomia competitiva e design futuristico, o la piccola utilitaria a batteria T03 dal prezzo particolarmente competitivo, il brand sta cercando di posizionarsi come alternativa accessibile nel segmento delle auto elettriche.
Jaecoo e Omoda
Ottima qualità per Jaecoo e Omoda , i due nuovi marchi del gruppo Chery, focalizzati rispettivamente su SUV robusti e veicoli urbani moderni. Jaecoo punta su design audaci e prestazioni fuoristrada, mentre Omoda si rivolge a un pubblico giovane con modelli come l’Omoda 5, un crossover compatto dal design accattivante.
Marchi cinesi importati e/o rimarchiati da importatori locali
Oltre ai grandi marchi importati direttamente, ci sono diverse case automobilistiche cinesi che entrano nel mercato italiano attraverso importatori locali.
Questi veicoli, spesso rimarchiati con marchi locali, sono comunemente disponibili in Cina con altro nome ma vengono adattati per soddisfare le esigenze del pubblico europeo.
DR Automobiles DR Automobiles è uno degli importatori più noti in Italia che, dopo essersi occupato in passato di competizioni automobilistiche, grandi concessionarie e importazione di automobili supersportive, ora si occupa di personalizzare nei propri stabilimenti di Macchia d’Isernia prodotti di origine cinese, occupandosi in qualche caso dell’assemblaggio di semi lavorati provenienti dalla Cina. Il brand offre modelli cinesi rimarchiati, come la DR 5.0 (basata sulla Chery Tiggo 5X) e la DR 6.0 (derivata dalla Chery Tiggo 7 Plus). Questi veicoli combinano design accattivante e tecnologia a un prezzo accessibile, rendendoli interessanti per chi cerca un’alternativa economica ai marchi tradizionali e che hanno avuto un discreto successo che li ha portati ad espandersi in altre nazioni europee e a far nascere nuovi marchi per gestire i prodotti di differenti case costruttrici partner .
EVO EVO è il marchio lowcost del gruppo DR che propone sempre veicoli cinesi rimarchiati ma di fascia piú economica, nato all’inizio per poter continuare a tenere a listino i prodotti piú vecchi della gamma DR dopo l’uscita dei nuovi modelli si é evoluto importando auto di diversi produttori rispetto alle Chery destinate al brand DR. Tra i modelli più popolari c’è l’EVO 5, un SUV compatto basato sulla Beijing X3, la EVO4 basata sulla JAC Refine S3 o la piccola crossover EVO3 basata sulla JAC T40, sino al pickup Cross4. EVO si rivolge a chi cerca un’auto pratica ed economica, senza rinunciare a un design moderno e a dotazioni di serie complete.
SportEquipe, Tiger e ICH-X Il gruppo molisano DR a seguito del successo dei marchi DR e EVO ha ulteriormente differenziato la propria importazione con brand specifici per differenziare il produttore originale o segmenti particolari di mercato facendo nascere SportEquipe per i prodotti premium, ICH-X per quelli di indole off road e Tiger , nato riportando in vita uno storico marchio sportivo inglese, per importare prodotti di derivazione DongFeng Motors.
Cirelli Cirelli è un importatore italiano , di proprietá di una nota famiglia famosa nel mondo automobilistico, che offre veicoli cinesi rimarchiati col proprio nome, di origine DongFeng. E’ salita alle cronache per una diatriba legale con il gruppo DR sull’importazione di uno stesso particolare modello cinese venduto con tre marchi e nomi diversi da importatori differenti (Forthing , Tiger e Cirelli), giocando su limitazioni geografiche poco chiare nei contratti col fornitore cinese. Questi modelli sono apprezzati per il loro rapporto qualità-prezzo e per le dotazioni di serie complete.
EMC EMC (Eurasia Motor Company) è un importatore che da anni si concentra su veicoli cinesi, e che ha iniziato portando in italia i prodotti di Great Wall Motors per poi diventare un marchio a se stante. Tra i modelli disponibili c’è la Yudo, un’auto urbana elettrica che punta alla praticità e all’efficienza o i suv Quattro e Sei, disponibili anche a GPL.
Foton Foton è un marchio cinese specializzato in veicoli commerciali e SUV. In Italia, Foton è presente con modelli come il Foton Tunland, un pick-up robusto e versatile, ideale per chi cerca un veicolo da lavoro o per avventure fuoristrada, viene importato da EMC.
SWM SWM, acronimo di Speedy Working Motors, è uno storico marchio motociclistico italiano di proprietá del gruppo cinese ShineRay, che produce automobili e motociclette. In Italia, oltre alla produzione di moto nello stabilimento ex Husqwarna di Biandronno, SWM si occupa di importare automobili prodotte in Cina come il SWM G01, un SUV compatto che combina design italiano (grazie alla collaborazione con lo studio Torino Design) e tecnologia cinese.
DFSK Marchio cinese inizialmente nato da una joint venture tra il costruttore DongFeng e il gruppo industriale Sokon, con quest’ultimo che ne ha preso le redini per costruire veicoli commerciali e vetture low cost come la serie Glory declinata in vari modelli e attualmente importata da un importatore locale e disponibile presso una estesa rete di concessionari.
Perché Scegliere un’Auto Cinese?
Le case automobilistiche cinesi stanno investendo pesantemente in ricerca e sviluppo, offrendo veicoli sempre più competitivi. Ecco alcuni motivi per considerare un’auto cinese:
Prezzi Accessibili: Le auto cinesi sono spesso più economiche rispetto ai modelli europei o giapponesi di pari categoria.
Tecnologia Avanzata: Molti brand cinesi offrono dotazioni di serie ricche, come sistemi di infotainment avanzati e sistemi di guida assistita.
Focus sull’Elettrico: La Cina è leader nella produzione di veicoli elettrici, con modelli che offrono autonomie sempre maggiori e tecnologie innovative.
Il mercato automobilistico italiano sta diventando sempre più variegato grazie all’arrivo delle case automobilistiche cinesi. Che si tratti di grandi marchi come BYD e MG Motor o di marchi di importatori come DR Automobiles e EVO, le opportunità per i consumatori sono numerose. Se stai cercando un’auto economica, tecnologica o elettrica, i brand cinesi meritano sicuramente un’occhiata.
Con la presentazione della nuova Lotus Emira Turbo SE, il marchio britannico chiude un capitolo della sua storia gloriosa, segnando la fine di un’epoca. La Emira, infatti, rappresenta l’ultima auto a motore termico di casa Lotus, un’eredità che si spegne dopo l’uscita di produzione della leggendaria Elise e in un momento in cui il brand, sotto la nuova proprietà, si sta orientando esclusivamente verso veicoli elettrici come il controverso SUV Eletre.
L’ultimo omaggio alla tradizione sportiva
La Emira Turbo SE è un tributo alla filosofia che ha reso Lotus un’icona nel mondo delle sportive: leggerezza, potenza e un rapporto peso-potenza impeccabile, valori cari al fondatore Colin Chapman. Equipaggiata con un motore quattro cilindri turbo 2.0 di derivazione AMG, la Emira eroga 400 CV, raggiunge una velocità massima di 290 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi.
Il design della Emira è un mix di aggressività ed eleganza, con una carrozzeria in Grigio Zinco, cerchi forgiati da 20 pollici e pinze freno rosse che ne accentuano il carattere sportivo. L’abitacolo, rivestito in Alcantara, è un concentrato di tecnologia e stile, con dettagli come il badge e i terminali di scarico in nero che completano l’estetica raffinata.
Un’eredità che si spegne
La Emira Turbo SE si affianca alla versione V6 3.5 litri, anch’essa con 400 CV, ma disponibile con trasmissione manuale o automatica a 6 rapporti. La Turbo SE, invece, adotta un cambio DCT a 8 velocità e si propone sul mercato con un prezzo di 113.690 euro, leggermente inferiore rispetto ai 116.790 euro della V6.
Tuttavia, ciò che rende la Emira un modello così speciale non sono solo le sue prestazioni, ma il fatto che rappresenti l’ultimo baluardo di una filosofia che sta scomparendo. Con l’uscita di produzione della Elise e l’arrivo di modelli elettrici come l’Eletre, Lotus sembra aver abbandonato quel concetto di leggerezza e purezza che l’ha resa celebre.
Il futuro elettrico e la fine di un’era
Da quando ha cambiato proprietà, Lotus ha intrapreso un percorso che punta tutto sull’elettrificazione. L’Eletre, il primo SUV elettrico del brand, è l’emblema di questa nuova direzione, ma è anche un modello che si allontana dall’essenza stessa di Lotus. Il rapporto peso-potenza, tanto caro a Chapman, sembra essere stato sacrificato in nome di una modernità che, sebbene affascinante, rischia di snaturare l’identità del marchio.
La Emira, quindi, non è solo un’auto: è un simbolo. È l’ultimo sussulto di un’era in cui le sportive erano leggere, potenti e pensate per chi ama la guida pura. Con il suo motore termico e il suo design accattivante, la Emira chiude un cerchio, lasciando gli appassionati con un mix di nostalgia e speranza per il futuro.
Un’occasione da non perdere
Gli ordini per la Emira Turbo SE sono già aperti, ma chi desidera assicurarsi uno degli ultimi esemplari di sportiva pura firmata Lotus dovrà affrettarsi. La consegna è prevista a partire da aprile 2025, e non c’è dubbio che questa vettura diventerà un oggetto di culto per i collezionisti.
E voi, cosa ne pensate? La Emira rappresenta davvero l’ultimo baluardo di una filosofia in via di estinzione, o il futuro elettrico di Lotus saprà sorprenderci mantenendo intatto lo spirito del brand?
Acquistare un’auto usata può essere un’ottima scelta per risparmiare, ma è fondamentale fare attenzione per evitare truffe o problemi futuri. In questo articolo, ti forniamo consigli pratici su come e dove comprare un’auto usata e una lista di controlli da effettuare per proteggerti da possibili fregature.
Dove Acquistare un’Auto Usata
Concessionarie Autorizzate Le concessionarie offrono auto usate controllate e garantite, spesso con certificazioni e garanzie aggiuntive. Anche se i prezzi possono essere leggermente più alti, la sicurezza e la tranquillità valgono l’investimento.
Piattaforme Online Siti come AutoScout24, Subito.it o Automobile.it sono ottimi per trovare annunci di auto usate. Filtra i risultati in base alle tue esigenze e verifica sempre la reputazione del venditore.
Privati Comprare da un privato può essere conveniente, ma richiede maggiore attenzione. Assicurati di incontrare il venditore di persona e di controllare accuratamente il veicolo. Ricorda che a differenza di un venditore professionale il privato non é tenuto a darti una garanzia: valuta se é il caso di farne una a pagamento.
Aste auto Le aste possono offrire ottimi affari, ma è necessario conoscere il mercato e avere un occhio esperto per evitare auto con problemi nascosti, inoltre spesso non é consentito visionare in maniera esaustiva la vettura prima che venga bandita, cosa che potrebbe portare a costose problematiche dopo l’acquisto.
Grossi rivenditori Online Esistono alcuni grossi siti internazionali che si occupano di fare compravendita di auto usate online gestendo la vendite di flotte ex noleggio e/o spostando le vetture nei mercati dove c’é piú richiesta con la possibilitá di accedere a schede molto dettagliate delle auto in vendita e alla consegna a domicilio della vettura
Consigli per evitare truffe
Verifica la Storia del Veicolo Richiedi il libretto di circolazione e controlla i dati del veicolo, come il numero di telaio e la data di immatricolazione. Utilizza servizi come CarVertical , Carfax o AutoDNA per ottenere un report dettagliato sulla storia dell’auto, inclusi eventuali incidenti o manomissioni, tenendo conto che a seconda di dove e come é stata fatta la manutenzione non é detto che con questi servizi possano essere rilevate incongruenze, sopratutto per veicoli appartenuti a privati e riparati fuori dall’assistenza ufficiale.
Controlla il Chilometraggio Assicurati che il chilometraggio sia coerente con l’età e le condizioni dell’auto. Un chilometraggio troppo basso potrebbe indicare una manipolazione, cosi come dei componenti sostituiti ad arte possono servire a nascondere ritocchi ai contachilometri che potrebbero essere scovati con una lettura delle varie centraline dell’auto fatta da un perito tramite strumenti diagnostici.
Ispezione Meccanica Fai controllare l’auto da un meccanico di fiducia prima dell’acquisto. Un professionista può identificare costosi problemi nascosti come danni al motore, alla trasmissione o alla carrozzeria.
Prova su Strada Non acquistare mai un’auto senza averla guidata. Durante il test drive, presta attenzione a rumori strani, vibrazioni o problemi di sterzo e freni, e dubita di chi , mettendoti fretta, cerca di vendere l’auto prima di averla provata perché potrebbe avere qualcosa da nascondere .
Controlla i Documenti Verifica che il venditore sia il proprietario legittimo dell’auto e che non ci siano debiti o fermi amministrativi. Puoi farlo richiedendo un visura PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Attenzione ai prezzi troppo bassi Se un’auto è offerta a un prezzo molto inferiore al valore di mercato, potrebbe nascondere problemi seri, oppure potrebbe trattarsi di una truffa per incamerare l’acconto per una macchina che non verrá mai consegnata. Fai sempre una ricerca per capire il prezzo medio di modelli simili.
Controlli da effettuare prima dell’acquisto
Carrozzeria: Cerca graffi, ammaccature o segni di ruggine, facendo attenzione alle parti piú nascoste come le battute delle portiere o all’interno di cofano e baule dove possono nascondersi riverniciature sospette o riparazioni maldestre. Volendo si puó verificare la presenza di stucco , indice di riverniciatura con una calamita o con uno spessimetro dal costo limitato
Interni: Verifica lo stato dei sedili, del volante e dei comandi, facendo attenzione ai servizi elettrici ed elettronici che potrebbero essere particolarmente costosi da riparare.
Motore: Controlla perdite di olio o liquidi e ascolta il rumore del motore a freddo. Verifica i livelli e assicurati di non vedere morchie o incrostazioni sospette.
Pneumatici: Assicurati che siano in buone condizioni e con una profondità del battistrada adeguata, verificando che il consumo sia regolare sia tra i due assi che all’interno della gomma.
Elettronica: Prova tutti i dispositivi elettronici, come luci, aria condizionata e sistema di infotainment.
Acquistare un’auto usata richiede tempo e attenzione, ma seguendo questi consigli puoi ridurre al minimo i rischi e trovare un’affare sicuro. Ricorda: non avere fretta e non esitare a chiedere aiuto a un professionista se hai dubbi, esistono anche dei servizi dove un perito indipendente puó fare le verifiche al posto tuo rilasciandoti un report con il quale valutare se procedere o meno all’acquisto..
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