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  • Mercato Automobilistico Europeo a Marzo 2025: Ripresa e Nuove Tendenze

    Mercato Automobilistico Europeo a Marzo 2025: Ripresa e Nuove Tendenze

    Europa: A Marzo 2025 il Mercato Auto Torna a Crescere

    Dopo un inizio anno in flessione, il mercato automobilistico europeo ha registrato a marzo 2025 una timida ripresa, con 1.423.340 immatricolazioni, segnando un +3,2% rispetto allo stesso mese del 2024. Il primo trimestre si è chiuso con numeri stabili: 3.383.986 vetture vendute, quasi identiche alle 3.384.614 del 2024.

    I Paesi Trainanti e le Flessioni

    • Regno Unito in testa con un +13%, confermandosi il mercato più dinamico.
    • Italia (+6,3%) e Spagna (+23,2%) in crescita.
    • Germania (-3,9%) e Francia (-15%) ancora in difficoltà.
    Tiguan

    Le Auto Più Vendute in Europa a Marzo 2025

    La Peugeot 208 (a benzina) strappa il primato alla Dacia Sandero, ma quest’ultima rimane la regina del trimestre. Tra le novità:

    • Volkswagen Tiguan in forte ascesa (+42%).
    • Peugeot 2008 e Opel Corsa tornano in classifica.
    • Ford Puma rientra in Top 10.

    Top 10 Auto Marzo 2025

    PosizioneModelloVenditeVariazione
    1Peugeot 20825.241+7%
    2Dacia Sandero24.577-6%
    3Renault Clio23.062-3%
    4Nissan Qashqai22.826-9%
    5Volkswagen Golf21.553-17%

    Il Boom delle Auto Cinesi e le Ibride

    Symbioz

    Le case automobilistiche cinesi continuano a guadagnare terreno, grazie soprattutto alle motorizzazioni ibride e plug-in, meno penalizzate dai dazi europei.

    • MG ZS (full hybrid) e MG3 in crescita.
    • BYD con 7.144 immatricolazioni, di cui oltre 6.500 plug-in.
    • Renault Symbioz e Fiat 600 tra le novità più richieste.

    Auto Elettriche: Tesla in Calo, ma il Segmento Resiste

    A marzo 2025 sono state immatricolate 240.891 auto elettriche (BEV), il secondo miglior risultato di sempre dopo dicembre 2022. Nonostante ciò:

    • Tesla crolla del 30%, con Model Y (-49%) e Model 3 (-14%) ancora in Top 3.
    • Volkswagen ID.4 balza al terzo posto (+115%).
    • Kia EV3 e Renault 5 tra le nuove protagoniste.
    Renault 5 E-Tech

    Classifica dei Costruttori: Volkswagen Domina

    1. Gruppo Volkswagen – 360.070 vendite (+12%).
    2. Stellantis – 214.834 (-6%).
    3. Gruppo Renault – 137.437 (+12%).
    4. Hyundai-Kia – 107.648 (-3%).
    5. Toyota – 96.692 (-5%).

    Ford (+12%) e Nissan (-4%) completano la classifica, mentre Mercedes (-8%) e BMW (-1%) segnano flessioni.

    Conclusioni

    Kia EV3

    Marzo 2025 ha portato una leggera ripresa per il mercato auto europeo, con Regno Unito e Spagna in forte crescita. Le auto cinesi avanzano grazie alle ibride, mentre le elettriche resistono nonostante il calo Tesla. Resta da vedere se il trend positivo continuerà nei prossimi mesi.

  • Voge Trofeo 500 AC: l’essenza della modern classic a un prezzo irresistibile

    Voge Trofeo 500 AC: l’essenza della modern classic a un prezzo irresistibile

    Voge Trofeo 500 AC: quando lo stile incontra la sostanza

    Il marchio cinese Voge (acronimo di VOlume GEneration) sta conquistando il mercato europeo con proposte che uniscono design accattivante, componentistica di qualità e prezzi aggressivi. La Trofeo 500 AC, versione potenziata della sorella minore 300, rappresenta oggi una delle migliori alternative nel segmento delle modern classic accessibili.

    Un bicilindrico che sorprende

    Cuore pulsante della Trofeo è un bicilindrico parallelo da 471 cc che eroga:

    • 47 CV a 8.500 giri (perfetti per patente A2)
    • Coppia massima di 43 Nm a 7.000 giri
    • Doppia mappatura (Standard/Sport)

    Il motore, raffreddato a liquido, si mostra docile ai bassi regimi ma capace di sfogare una sorprendente grinta ai medi, pur manifestando alcune vibrazioni sulle pedane oltre i 6.000 giri.


    Dotazioni da premium a un prezzo popolare

    Telaio e sospensioni

    • Telaio in tubi d’acciaio ad alta resistenza
    • Forcella Kayaba rovesciata da 41 mm (regolabile)
    • Monoammortizzatore posteriore con precarico regolabile

    Impianto frenante

    • Doppio disco anteriore da 298 mm con pinze Nissin
    • Disco posteriore da 240 mm
    • ABS ben calibrato e non intrusivo

    Comfort ed elettronica

    • Sella ribassata a 81 cm con imbottitura generosa
    • Serbatoio “a goccia” da 19 litri con logo in rilievo
    • Cruscotto TFT da 5″ con connessione smartphone e regolazione automatica luminosità

    Su strada: agile e divertente

    Nonostante i 185 kg a secco, la Trofeo 500 AC si dimostra:

    • Manegevole in città grazie al passo contenuto (145 cm)
    • Stabile in curva con un’avantreno che ispira fiducia
    • Comoda per viaggi medio-lunghi grazie alla posizione di guida rilassata

    La velocità massima dichiarata di 160 km/h la rende adatta anche all’uso autostradale, mentre i consumi contenuti (circa 20 km/l) garantono un’autonomia di oltre 350 km.


    Promozione imperdibile: qualità a meno di 6.000€

    Mentre le concorrenti europee (come la Royal Enfield 650 Twin o la Honda CB500F) partono da prezzi ben più elevati, Voge offre la Trofeo 500 AC con una promozione a €5.690 (contro i €6.490 di listino). Un vero affare considerando:
    ✔ Finitura curata con dettagli premium
    ✔ Componentistica di marca (Kayaba, Nissin)
    ✔ Garanzia 3 anni inclusa


    Perché sceglierla?

    ✅ Design modern classic senza tempo
    ✅ Bicilindrico vivace ma gestibile con patente A2
    ✅ Rapporto qualità/prezzo imbattibile
    ✅ Garanzia estesa che dimostra la fiducia del costruttore

    Disponibile in concessionaria nei colori: Nero opaco, Verde british e Grigio metallizzato.


    Conclusioni: la modern classic per chi non segue il branco

    La Voge Trofeo 500 AC colpisce per l’equilibrio tra carattere, dotazioni e accessibilità. Pur non raggiungendo il livello di rifinitura delle giapponesi, rappresenta una soluzione intelligente per chi cerca una moto completa senza spendere una fortuna.

    Cosa ne pensate? Sareste disposti a puntare su un marchio cinese così ben equipaggiato?

  • Suzuki DR-Z4S e DR-Z4SM 2025: il ritorno delle leggendarie enduro

    Suzuki DR-Z4S e DR-Z4SM 2025: il ritorno delle leggendarie enduro

    Suzuki DR-Z4: il ritorno di un mito

    Dopo 25 anni di onorato servizio, le leggendarie DR-Z400S e DR-Z400SM lasciano il posto alle nuove DR-Z4S e DR-Z4SM 2025. Presentate all’EICMA 2024, queste moto rappresentano il perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione nel mondo delle enduro e supermotard.

    La storia della DR-Z

    La serie DR-Z nasce nel 2000 come evoluzione delle celebri DR Big degli anni ’80. Con la DR-Z400, Suzuki ha creato:

    • Un’icona dell’enduro versatile
    • Una delle supermotard più amate
    • Una moto apprezzata sia su strada che fuoristrada

    Ora, la quarta generazione riprende questo DNA con importanti evoluzioni tecnologiche.

    DR-Z4S

    Due anime, una sola passione

    DR-Z4S 2025 – L’enduro Ready 4 Anything

    • Ruote: 21″ anteriore / 18″ posteriore
    • Pneumatici: IRC GP-410 semi-tassellati
    • Sospensioni KYB: 280mm escursione anteriore
    • Altezza sella: 920mm
    • Peso: 151kg

    DR-Z4SM 2025 – Il supermotard Your streets. Your playground

    • Ruote: 17″ full asfalto
    • Pneumatici: Dunlop Sportmax Q5A
    • Sospensioni KYB: 260mm escursione anteriore
    • Altezza sella: 890mm
    • Peso: 154kg
    DR-Z4SM

    Cuore tecnologico: il motore e l’elettronica

    Motore

    • Monocilindrico 4T 398cc
    • Raffreddamento a liquido
    • Distribuzione DOHC 4 valvole
    • Potenza: 38 CV @ 8000 rpm
    • Coppia: 37 Nm @ 6500 rpm

    Elettronica avanzata

    • Suzuki Intelligent Ride System:
      • 3 modalità di guida selezionabili
      • Controllo di trazione regolabile (STCS)
      • Modalità G (Gravel) specifica per terreno misto
      • Suzuki Easy Start System
    • ABS:
      • Disinseribile su entrambe le ruote (DR-Z4S)
      • Disinseribile solo al posteriore (DR-Z4SM)

    Ciclistica e freni

    DR-Z4S

    Telaio

    • Doppia trave in acciaio
    • Forcellone in alluminio
    • Ottimo compromesso rigidità/peso

    Freni

    • DR-Z4S:
      • Anteriore: disco 270mm
      • Posteriore: disco 240mm
    • DR-Z4SM:
      • Anteriore: disco 310mm
      • Posteriore: disco 240mm

    Design e comfort

    DR-Z4SM
    • Faro a LED integrato nel cupolino
    • Quadro strumenti LCD completo
    • Serbatoio da 8.7 litri
    • Colorazioni:
      • DR-Z4S: Giallo Phoenix/Grigio Londra
      • DR-Z4SM: Grigio Los Angeles/Bianco San Francisco

    Prezzi e disponibilità

    • Prezzo listino: €9.700 per entrambi i modelli
    • Allestimento speciale lancio:
      • Paramani
      • Skid plate (piastra paramotore)
    • Prime consegne: estate 2025

    Conclusioni: vale l’attesa?

    Le nuove DR-Z4 rappresentano:
    ✅ Un ritorno alle origini con tecnologia moderna
    ✅ Moto leggere e maneggevoli
    ✅ Elettronica avanzata ma non invadente

    Cosa ne pensi? Il prezzo è giustificato per queste eredi di un mito?

  • Tesla in crisi: utili crollati del 71% tra calo di appeal, innovazione stagnante e le scelte politiche di Musk

    Tesla in crisi: utili crollati del 71% tra calo di appeal, innovazione stagnante e le scelte politiche di Musk

    Quello che un tempo era il faro indiscusso della mobilità elettrica oggi mostra crepe preoccupanti. I dati del primo trimestre 2025 parlano chiaro: utili netti a 409 milioni di dollari (-71% su base annua), ricavi automobilistici in calo del 20% (12,9 miliardi) e un bilancio che sarebbe andato in rosso senza i 595 milioni ricavati dalla vendita di crediti emissivi. Numeri che raccontano la crisi più profonda della casa di Austin dai tempi bui del 2018, quando il Model 3 rischiò di affondare l’azienda.

    Da pionieri a follower: Tesla perde terreno contro i cinesi

    Mentre BYD, Nio , Xiaomi e i vari produttori cinesi sfornano 4-5 nuovi modelli l’anno con tecnologie sempre più avanzate, Tesla non lancia un veicolo completamente nuovo dal 2020 , Cybertruck a parte, che però soffre di problemi di produzione e a causa del suo peso non può essere omologato come autovettura rendendolo invendibile in Europa. La gamma invecchia:

    • Model Y (2019) – solo restyling minori
    • Model 3 (2017) – aggiornato superficialmente nel 2023
    • Model S/X – vendite marginali ormai da anni

    “È la sindrome BlackBerry” commentano gli analisti. “Hanno dominato quando il mercato era giovane, ma ora che è maturo servono più prodotti e più innovazione”.


    I tre talloni d’Achille di Tesla

    1. L’effetto Musk: quando il CEO diventa un problema

    Da quando è sceso in politica a sostegno di Donald Trump, organizzando comizi nei suoi stabilimenti, finanziandone la campagna elettrorale per poi dirigire il DOGE, ente governativo per la riduzione dei costi che ha pestato i piedi a molta gente, Musk ha alienato parte della sua base di clienti tradizionalmente progressisti e ambientalisti. Un recente sondaggio mostra che:

    • Il 44% dei potenziali acquirenti EV under-35 considera Musk “un deterrente” all’acquisto
    • Solo il 27% lo associa ancora a “innovazione verde”, contro il 63% del 2020

    Addirittura diversi possessori hanno dovuto rimuovere i loghi dalle auto per evitare atti vandalici, come accaduto nel concessionario di Roma dove sono state mandate a fuoco ben 17 vetture, e questo sicuramente non aiuta le vendite.

    2. Prezzi tagliati, margini evaporati

    La strategia dei ripetuti tagli di prezzo (Model 3 oggi parte da 38.990€ vs 44.990€ del 2022) ha:
    ✅ Aumentato le consegne (+13% volumi YoY)
    ❌ Azzerato i margini (scesi al 5,5% vs 17% del 2022)

    3. L’incubo produzione: la fabbrica di Grünheide ferma a singhiozzo

    Lo stabilimento tedesco, fiore all’occhiello europeo, ha subito:

    • 3 stop produttivi nel Q1 per atti vandalici
    • Rallentamenti dovuti all’upgrade per la Model Y “Juniper”

    La scommessa Robotaxi: ultima carta per risollevarsi?

    Musk punta tutto sul Cybercab, il robotaxi senza volante che dovrebbe debuttare:

    • Estate 2025: servizio pilota ad Austin
    • 2026: produzione in serie

    Ma gli analisti sono scettici:

    • “Nessuna città ha ancora approvato leggi per veicoli completamente autonomi” (Reuters)
    • Waymo e Cruise hanno già fallito progetti simili
    • La FSD (Full Self-Driving) versione 12 rimane Livello 2+, lontana dalla vera autonomia

    Conclusioni: fine di un’era?

    Tesla sembra aver perso quel fattore cool che l’ha resa dominante. Tra:

    • Design immutati da anni
    • Qualità costruttive ancora inferiori alle europee
    • Concorrenti cinesi più tecnologici e meno cari

    La domanda ora è: riesce Musk a ripetere il miracolo del 2018 o Tesla diventerà un altro caso di “innovatore superato”? Il 2025 potrebbe essere l’anno della verità.

    Sicuramente il ritorno sulla scrivania di CEO, limitando l’impegno al DOGE aiuterà l’azienda a riprendersi, ma forse dovrà reinventarsi o puntare su prodotti o servizi che offre solo come contorno come i sistemi di accumulo di energia o le stazioni di ricarica.

    two white and red tesla charging station

    Cosa ne pensate? Tesla tornerà grande o è destinata al declino? Diccelo nei commenti!

  • Omoda 3: La Nuova SUV Cinese Pronta a Sfidare il Mercato Europeo

    Omoda 3: La Nuova SUV Cinese Pronta a Sfidare il Mercato Europeo

    Il Gruppo Chery, uno dei più importanti produttori automobilistici cinesi, si prepara a lanciare in Europa la nuova Omoda 3, una SUV compatta che punta a competere con modelli affermati come Honda HR-V e Peugeot 2008.

    Le immagini hanno già svelato un design dinamico e tecnologico, con linee spigolose, fari sottili e un lunetto molto inclinato sormontato da un grande spoiler.


    Design Sportivo e Tecnologia Avanzata

    Dalle prime foto ufficiali, la Omoda 3 si presenta con:
    ✔ Fari anteriori a LED sottili e aggressivi
    ✔ Linee geometriche che donano un aspetto muscoloso
    ✔ Fanali posteriori a “fulmine” con tecnologia LED
    ✔ Tetto spiovente e spoiler integrato

    Le dimensioni (circa 4,40 metri) la posizionano nel segmento delle SUV compatte, ideale per chi cerca un’auto agile in città ma con un look sportivo.


    Motorizzazioni: Benzina, Ibrida ed Elettrica

    La Omoda 3 sarà disponibile con diverse opzioni di propulsione:

    • Motore termico a benzina (per chi preferisce una soluzione tradizionale)
    • Versione ibrida (per ridurre consumi ed emissioni)
    • Variante full electric (in linea con la strategia green di Chery)

    Il prezzo di partenza dovrebbe aggirarsi intorno ai 25.000 €, posizionandola come un’alternativa interessante rispetto ai competitor europei.


    Omoda e Jaecoo: I Due marchi gemelli di Chery

    La Omoda 3 fa parte di una strategia più ampia del Gruppo Chery, che in Europa sta puntando su due brand distinti:

    1. OMODA – Focus su design giovane e tecnologia (modelli come Omoda 5 e Omoda 3)
    2. JAECOO – Orientato verso SUV più robusti e avventurosi (es. Jaecoo 7)

    Entrambi i marchi sono importati direttamente dalla Cina, garantendo prezzi competitivi e un’offerta sempre più ampia, a differenza di alcuni modelli più economici venduti con i marchi di importatori o partner europei come DR in Italia o Ebro in Spagna.


    Concorrenza e Mercato Europeo

    La Omoda 3 dovrà competere con:
    🔹 Honda HR-V (affidabilità e ibrido)
    🔹 Peugeot 2008 (design francese e elettrico)
    🔹 Hyundai Kona (tecnologia e connettività)

    Il suo punto di forza sarà il rapporto qualità-prezzo, tipico dei brand cinesi, unito a un design accattivante e alla versatilità delle motorizzazioni.


    Quando Arriva e Quanto Costa?

    ✔ Presentazione ufficiale: 26 aprile 2024
    ✔ Disponibilità in Europa: Fine 2025
    ✔ Prezzo stimato: Da 25.000 € (versione base)


    Conclusioni: Una SUV che Punta a Sorprendere

    La Omoda 3 rappresenta un’importante scommessa per Chery in Europa, con un mix di stile, tecnologia e convenienza. Riuscirà a convincere gli automobilisti europei?

    Restate connessi per ulteriori dettagli al lancio! 

  • Alfa Romeo Stelvio 2026: Addio al Pianale Giorgio, più moderna ma banale.

    Alfa Romeo Stelvio 2026: Addio al Pianale Giorgio, più moderna ma banale.

    Una Rivoluzione (Non Solo Estetica)

    La Alfa Romeo Stelvio è stata, fin dal suo debutto nel 2015, un simbolo di sportività e carattere italiano. Con il suo pianale Giorgio, condiviso con la Giulia, ha conquistato gli alfisti più puristi grazie a un’impostazione dinamica e un’esclusività meccanica che la distingueva dalla concorrenza.

    Ora, però, la nuova generazione 2026 segna una svolta radicale: addio al pianale Giorgio, sostituito dalla piattaforma STLA Large di Stellantis, già utilizzata su modelli come la Dodge Charger e la Jeep Wagoneer S. Una scelta che riduce l’unicità della Stelvio, allineandola a SUV più mainstream del gruppo.

    Design: Sportività e Influenze Junior

    Dai brevetti trapelati, il design della nuova Stelvio mantiene un’impostazione aggressiva, con:

    • Linea di cintura alta e tetto spiovente, per un profilo slanciato nonostante le dimensioni (circa 4,80 metri).
    • Fari sottili e scudetto frontale riveduto, simile a quello della Junior, con prese d’aria triangolari.
    • Coda inedita, con fanali a LED a forma di scudetto, che richiama il frontale.
    • Linea più banale, con un montante C che ricorda alcune concorrenti asiatiche perdendo in riconoscibilità.

    Un’estetica moderna, ma che perde parte del DNA distintivo delle Alfa Romeo più recenti, avvicinandosi allo stile di altri modelli Stellantis.

    Piattaforma STLA Large: Fine di un’Era Esclusiva

    La grande novità (e per molti, la grande delusione) è l’abbandono del pianale Giorgio, celebre per la sua guida brillante e l’architettura posteriore a multilink. Al suo posto, arriva la STLA Large, una piattaforma multi-energia sviluppata per modelli elettrici e ibridi.

    Cosa cambia?

    ✔ Sospensioni più semplici (quadrilatero alto anteriore invece del doppio wishbone, multilink posteriore).
    ✔ Condivisione con altri SUV Stellantis (meno esclusività).
    ✔ Maggiore spazio interno e adattabilità alle batterie per la versione elettrica.

    Una scelta dettata dai costi, ma che rischia di smorzare il carattere sportivo della Stelvio, come già accaduto con la Junior, la piccola del biscione, che è praticamente una Peugeot 2008 ricarrozzata e per giunta prodotta fuori dai confini nazionali, tanto da essere costretta a cambiare nome dall’originale Milano.

    Motori: Elettrica al Top, ma Tornano i Benzina

    La Stelvio 2026 sarà disponibile in diverse motorizzazioni:

    • Full Electric: Probabile una versione ad alte prestazioni con fino a 1.000 CV (erede della Quadrifoglio).
    • Ibrida Plug-in: Per chi non è pronto al full electric.
    • Benzina Turbo 2.0: Forse in versione mild hybrid, mentre i diesel sono esclusi al momento, anche se potrebbero esserci dei ripensamenti in futuro, visto che sulla versione attuale il diesel è molto apprezzato.

    L’incertezza sulle vendite delle elettriche ha spinto Alfa Romeo a mantenere i motori termici, ma senza il V6 BiTurbo della attuale Quadrifoglio, che potrebbe lasciare il posto a un propulsore elettrico ad alte prestazioni.

    Interni: Più Schermi, Meno Atmosfera “Driver-Oriented”?

    Gli interni non sono ancora stati svelati, ma ci si aspetta:

    • Doppio display digitale (come sui modelli Stellantis più recenti).
    • Materiali premium, ma con un design meno “alfista” e più in linea con il gruppo.
    • Bagagliaio spazioso, grazie alla piattaforma modulare.
    • Infotainment più al passo coi tempi, visto che è sempre stato un punto debole di Stelvio e Giulia rispetto alla concorrenza.

    La sfida sarà conservare il feeling sportivo che ha sempre caratterizzato Alfa Romeo, evitando di diventare un clone di altri SUV del gruppo.

    Progresso o Addio all’Esclusività?

    La nuova Alfa Romeo Stelvio 2026 segna un cambio di rotta epocale: più tecnologia, elettrificazione e costi ridotti, ma a scapito dell’unicità meccanica che l’ha resa amata dagli alfisti.

    Come per la Junior, prodotta in Polonia sulla base della Peugeot 2008, con pianale e motori francesi, il rischio è che diventi un altro SUV globalizzato, perdendo quell’anima italiana e quel piacere di guida che da sempre la distingueva.

  • CID Digitale: Cos’è e Come Funziona la Nuova Constatazione Amichevole Online

    CID Digitale: Cos’è e Come Funziona la Nuova Constatazione Amichevole Online

    Il CID (Constatazione Amichevole di Incidente), noto anche come modulo blu, è da anni lo strumento principale per gestire i sinistri stradali in modo rapido e concordato tra le parti. Oggi, però, sta per subire una rivoluzione: entro 12 mesi, le assicurazioni dovranno offrire ai propri clienti la possibilità di compilarlo digitalmente, tramite app o web.

    Ma come funzionerà esattamente? E quali sono i vantaggi e le criticità di questa innovazione? Scopriamolo insieme.


    Cos’è il CID e Come Funziona Oggi?

    Il CID è un modulo prestampato, distribuito dalle compagnie assicurative, che permette di dichiarare un incidente in modo semplice e veloce, evitando lunghe pratiche burocratiche.

    Come si usa oggi?

    ✔ Compilazione manuale (con penna)
    ✔ Firma congiunta dei conducenti coinvolti
    ✔ Invio cartaceo alla propria assicurazione

    Nel 2023, oltre 1,8 milioni di sinistri sono stati gestiti tramite CID, dimostrando quanto sia ancora fondamentale nel mondo assicurativo.


    CID Digitale: Come Cambia la Denuncia di Sinistro

    Con il Regolamento IVASS n. 56/2025, le compagnie avranno un anno di tempo per introdurre la versione digitale del CID. Ecco come funzionerà:

    1. Compilazione Online

    • Tramite app dedicata o webapp
    • Possibilità di inserire foto e video dell’incidente
    • Firma digitale (con SPID o CIE)

    2. Invio Immediato alla Compagnia

    • Niente più moduli da spedire per posta
    • Ricevuta di conferma in tempo reale

    3. Vantaggi Principali

    ✅ Nessun errore di compilazione (campi preimpostati)
    ✅ Processo più veloce (meno attese per il risarcimento)
    ✅ Archiviazione digitale (nessun rischio di smarrimento)


    Le Criticità del CID Digitale

    Nonostante i benefici, l’introduzione del CID digitale solleva alcune preoccupazioni:

    1. Privacy e Sicurezza dei Dati

    • Le associazioni dei consumatori temono furti informatici o utilizzo improprio dei dati.
    • Ogni compagnia potrebbe avere un’app diversa, aumentando la complessità.

    2. Difficoltà per Chi Non è Abituato al Digitale

    • Anziani o chi non ha SPID/CIE potrebbe trovarsi in difficoltà.
    • In caso di scarsa copertura internet, la compilazione diventa complicata.

    3. Validità Legale e Rischi di Errori

    • Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che il CID firmato è vincolante: un errore digitale potrebbe avere conseguenze gravi.

    Carta vs. Digitale: Cosa Scegliere?

    La buona notizia? Il modulo cartaceo non sparirà!

    • Chi preferisce potrà continuare a usare la versione stampata.
    • Il valore legale sarà identico per entrambe le modalità.

    Conclusioni: Una Rivoluzione Necessaria?

    Il CID digitale rappresenta un passo avanti verso la dematerializzazione delle pratiche assicurative, ma non è esente da rischi.

    ✔ PRO: Più veloce, comodo e meno soggetto a errori.
    ✖ CONTRO: Problemi di privacy, accessibilità e possibili complicazioni legali.

    Cosa ne pensate? Siete pronti a dire addio al modulo cartaceo?

  • Addio a Jochen Mass: il pilota tedesco che ha segnato la storia dei motori

    Addio a Jochen Mass: il pilota tedesco che ha segnato la storia dei motori

    Il mondo dello sport motoristico è in lutto: Jochen Mass, storico pilota tedesco, è morto ieri, 4 maggio 2025, nella sua casa di Cannes, dopo una lunga malattia. Già colpito da un infarto lo scorso febbraio, Mass si è spento all’età di 78 anni, lasciando un vuoto nel cuore degli appassionati.

    Una carriera tra Formula 1 e Endurance

    Nato il 30 settembre 1946 a Dorfen, in Germania, Jochen Mass ha costruito una carriera variegata, passando dalla Formula 1 alle gare di endurance, dove ha ottenuto alcuni dei suoi successi più memorabili.

    Formula 1: tra vittorie e tragedie

    Mass debuttò in F1 nel 1973 con la Surtees, per poi correre con team come McLarenATS e Arrows. Il suo miglior risultato in un Gran Premio fu il secondo posto in Spagna nel 1975, al volante della McLaren M23. Tuttavia, il suo nome è purtroppo legato a uno degli incidenti più tragici della storia della F1.

    L’incidente con Gilles Villeneuve (Zolder 1982)

    L’8 maggio 1982, durante le qualifiche del GP del Belgio a Zolder, Mass, alla guida della March, ebbe un contatto con la Ferrari di Gilles Villeneuve. Il pilota canadese fu sbalzato fuori dall’abitacolo e morì poche ore dopo. Un episodio che segnò profondamente Mass, che in seguito ammise di non aver mai superato del tutto il trauma.

    Successi nelle corse endurance e alla 24 Ore di Le Mans

    Dopo la F1, Mass si dedicò con grande successo alle gare di endurance, diventando una leggenda nelle competizioni a lunga distanza. Nel 1989 vinse la 24 Ore di Le Mans con la Sauber-Mercedes C9, dominando insieme a Manuel Reuter e Stanley Dickens. Fu anche un pilota chiave per la Porsche e la BMW, conquistando numerose vittorie nel DRM (Deutsche Rennsport Meisterschaft) e nel campionato IMSA.

    Il ritiro e la vita dopo le corse

    Ritiratosi dalle competizioni negli anni ’90, Mass rimase nel mondo dei motori come collaudatore e commentatore tecnico, portando la sua esperienza alle nuove generazioni. Amante della vita sul mare, si trasferì a Cannes, dove ha vissuto fino alla fine.

    Un ricordo indelebile

    Jochen Mass è stato un pilota completo, capace di eccellere in diverse discipline motoristiche. Nonostante le ombre legate all’incidente con Villeneuve, la sua carriera è stata costellata di successi e passione per la velocità. Oggi lo ricordiamo non solo per le sue vittorie, ma anche per la sua umanità e professionalità.

    Addio, Jochen. La pista non sarà più la stessa senza di te.

  • Toyota RAV4 2025: Anteprima della Nuova Generazione di un Best Seller Globale

    Toyota RAV4 2025: Anteprima della Nuova Generazione di un Best Seller Globale

    La Toyota RAV4 è da oltre 30 anni un punto di riferimento nel mondo dei SUV, un modello che ha saputo evolversi mantenendo intatta la sua essenza: versatilità, affidabilità e tecnologia. Lanciata nel 1994, è stata una delle prime SUV compatte a conquistare il mercato globale, diventando oggi un vero e proprio best seller con oltre 1 milione di unità vendute solo nel 2024.

    E il successo mondiale è strabiliante, essendo riuscito, dopo anni, a scalzare il pickup Ford F150 dalla classifica delle auto più vendute negli Stati Uniti e con vendite alle stelle in tutto il mondo, dai paesi arabi al Giappone, dall’ Australia all’Europa.

    Dopo sei generazioni, la RAV4 si prepara a debuttare nella sua nuova versione 2025, che arriverà nei concessionari entro la fine dell’anno. Pur mantenendo la sua identità robusta e pratica, la prossima generazione porterà con sé nuovi dettagli stilistici e tecnologici, confermando la sua posizione di leader nel segmento.

    Design: Più Personalità e Un Tocco Moderno

    Dalle prime immagini trapelate, la nuova Toyota RAV4 2025 avrà un design più marcato e distintivo, con un frontale dominato da fari a “C” (simili a quelli di altri modelli Toyota) e una calandra esagonale abbinata al colore della carrozzeria. Le linee saranno squadrate e muscolose, con fiancate dinamiche grazie a nervature pronunciate e protezioni in plastica nella zona inferiore.

    Come nella generazione attuale, sarà disponibile l’opzione del tetto bicolore, che aggiunge un tocco sportivo al profilo. Le maniglie delle portiere rimarranno tradizionali, a conferma di un approccio pratico e funzionale.

    Meccanica: Ibrida Confermata, Elettrica in Arrivo?

    La sesta generazione della RAV4 continuerà a basarsi sulla piattaforma TNGA-K, già utilizzata dall’attuale modello. Sul fronte motorizzazioni, Toyota conferma le versioni full hybrid e plug-in hybrid:

    • 2.5 Full Hybrid (con trazione anteriore o integrale)
    • Plug-in Hybrid (oltre 300 CV e autonomia elettrica di circa 100 km)

    La grande novità potrebbe essere l’arrivo di una versione completamente elettrica, che condividerebbe la meccanica con la bZ4X. In questo caso, la RAV4 elettrica potrebbe offrire:

    • Batterie da 57,7 o 73,1 kWh
    • Trazione anteriore o integrale bimotore
    • Potenza fino a 343 CV

    Interni: Tecnologia e Spazio Senza Rivoluzioni

    Gli interni della nuova RAV4 2025 non dovrebbero stravolgere l’impostazione attuale, mantenendo uno stile sobrio e razionale, tipico di Toyota. Tra le novità attese:

    • Doppio display da 12,3 pollici (per la strumentazione e l’infotainment)
    • Materiali di qualità e spazio abbondante
    • Bagagliaio generoso, grazie alle dimensioni contenute (circa 4,6 metri di lunghezza)

    Conclusioni: Evoluzione, Non Rivoluzione

    La Toyota RAV4 2025 si conferma un SUV solido, tecnologico e adatto a ogni esigenza, con un’offerta che spazia dall’ibrido alla possibile variante elettrica. Il suo successo globale è destinato a continuare, grazie a un mix vincente di design riconoscibile, efficienza e affidabilità.

  • Kimera EVO37 & EVO38: il tributo moderno alla Lancia Rally 037

    Kimera EVO37 & EVO38: il tributo moderno alla Lancia Rally 037

    Kimera EVO37: la rinascita dello spirito 037

    La Lancia Rally 037 rappresenta l’ultimo trionfo di un’auto a trazione posteriore nei rally, vincitrice del mondiale rally 1983 contro le temibili quattro ruote motrici. Oggi Kimera Automobili riporta in vita questo mito con la EVO37, un restomod che combina DNA storico e tecnologia moderna.

    kimera 037

    Kimera Automobili: l’arte del restomod italiano

    Fondata dall’imprenditore e pilota Luca Betti, Kimera Automobili si specializza in:

    • Ricostruzioni filologiche di auto storiche
    • Sviluppo di componentistica performante
    • Progetti di restomod di altissimo livello

    “La EVO37 nasce dalla volontà di celebrare l’ultima grande auto da rally a trazione posteriore” – Luca Betti


    EVO37: specifiche tecniche

    kimera 037 evo2

    Motore e trasmissione

    • Propulsore termico 2.1L 4 cilindri sovralimentato
    • Potenza: 505 CV 
    • Coppia: 550 Nm
    • Trazione posteriore (fedele all’originale)
    • Cambio manuale a 5 marce con opzione sequenziale

    Telaio e dinamica di guida

    • Struttura in acciaio rinforzato con componenti in composito
    • Peso: 980 kg (inferiore all’originale)
    • Sospensioni a bracci multipli regolabili
    • Freni a disco autoventilanti (380mm anteriori)

    Design: omaggio all’icona

    • Linee ispirate alla 037 Stradale
    • Passaruota allargati per pneumatici 18″
    • Interni racing con sedili avvolgenti e roll-bar integrato
    • Materiali leggeri (magnesio, carbonio, titanio)

    EVO38: l’evoluzione estrema

    kimera 038

    Presentata come concept nel 2023, la EVO38 rappresenta la reinterpretazione in chiave moderna di quella sarebbe dovuta essere l’ evoluzione dellla 037, conosciuta internamente in casa Lancia come Mazinga, restata allo stato prototipale dopo l’abbandono dello sviluppo :

    • Motore 2.2L turbo da 600+ CV
    • Aerodinamica radicale con ala posteriore regolabile
    • Produzione limitata a 10 esemplari
    • Prezzo: su richiesta

    Questa versione immagina come sarebbe evoluta la 037 ma purtroppo la pericolosità di quelle vetture imposero scelte diverse, che portarono prima all’ abbandono della trazione posteriore, per passare all’integrale con la Delta S4, fino al declino del gruppo B per gli incidenti mortali che portarono a vetture meno estreme ma non per questo prive di fascino, inaugurando la stagione delle Delta nei rally.

    kimera evo38 posteriore

    Differenze con la Delta Integrale

    CaratteristicaLancia 037Delta Integrale
    Anni1982-19851987-1993
    TrazionePosterioreIntegrale
    Cilindrata2.0L2.0L
    Potenza (Gruppo B)325 CV450+ CV
    Peso960 kg1.200 kg

    Acquisto e personalizzazione

    • Prezzo EVO37: €480.000 (37 esemplari)
    • Tempi di consegna: 12-18 mesi
    • Personalizzazioni:
      • Livree storiche
      • Configurazioni guida
      • Materiali interni su misura

    Ogni esemplare viene:
    ✔️ Costruito a mano in Italia
    ✔️ Certificato per l’omologazione stradale
    ✔️ Consegnato con training su pista

    lancia 037 rally

    Conclusioni: il mito del Gruppo B rivive

    La Kimera EVO37/38 dimostra che:
    ✅ Lo spirito della 037 può convivere con le tecnologie moderne
    ✅ La trazione posteriore conserva un fascino unico
    ✅ L’eredità del Gruppo B continua ad ispirare

    Cosa ne pensi? Vale la pena spendere quasi mezzo milione per questa reinterpretazione moderna?